Bruxelles – Da capo di gabinetto della presidente a segretario generale dell’Eurocamera: con l’inizio dell’anno prende formalmente il via il nuovo incarico dell’italiano Alessandro Chiocchetti, nominato lo scorso 13 settembre proprio dalla presidente dell’aula, Roberta Metsola, e dai 14 vicepresidenti del Parlamento.
54enne originario di Moena, sulle Dolomiti trentine, Chiocchetti ha rilevato il dimissionario Klaus Welle nella carica di funzionario più alto dell’istituzione, responsabile di una macchina amministrativa che conta uno staff di 8 mila persone e un bilancio di 2 miliardi di euro. La ciliegina sulla torta, in una carriera al servizio di Bruxelles. Arrivato nella capitale belga nel 1995, per lavorare come assistente per diversi eurodeputati di Forza Italia, Chiocchetti è funzionario dal 2004: membro dei gabinetti degli ex segretari generali Harald Romer e appunto Klaus Welle, vice-capo dello staff di Antonio Tajani alla guida dell’Eurocamera e poi, da gennaio scorso, capo di gabinetto della presidente Roberta Metsola.
Proprio il suo legame con l’attuale leader del Parlamento Ue ha alimentato diverse polemiche al momento della nomina: la scelta di Chiocchetti, in una rosa di quattro candidati, composta da tutti direttori generali del Pe, Leena Linnus, Jaume Duch e Agnieszka Walter-Drop, è stata contestata sia da una fetta di opinione pubblica sia dai gruppi parlamentari dei socialdemocratici e dei verdi, poco convinti dalla sua posizione all’interno della gerarchia dei funzionari del Parlamento (giudicata non sufficientemente alta) e preoccupati che la nomina fosse frutto di un accordo politico all’Eurocamera. Uomo di Forza Italia e al servizio di Roberta Metsola, sostenuto in particolare dal capogruppo del Partito Popolare Europeo (Ppe), Manfred Weber, a molti è apparso scontato che la scelta ricadesse su di lui.
Le parole della presidente del gruppo degli S&D all’Eurocamera, Iratxe García Pérez, che in occasione della nomina di Chiocchetti aveva ammonito che “questo Parlamento dovrebbe essere all’altezza delle sue risoluzioni quando si tratta di trasparenza nelle istituzioni europee”, a distanza di tre mesi sono più attuali che mai: Qatargate a parte, la presidente Roberta Metsola ha rischiato una gaffe importante indicando il proprio cognato Matthew Tabone come successore di Chiocchetti alla guida del suo gabinetto, salvo poi fare rapidamente marcia indietro e nominare Leticia Zuleta de Reales Ansaldo.