Di Chiara Pannozzi
La crisi energetica colpisce anche le nostre amate vacanze. In tutta l’Europa i mercatini di Natale avranno orari ridotti rispetto agli anni precedenti. Molti paesi si stanno adoperando per un consumo intelligente di energia e altri applicano delle restrizioni. Nel frattempo l’Ue lotta per l’efficienza energetica.
Strasburgo, considerata la “capitale del Natale”, solitamente ospita il più grande mercatino di Natale con casette di legno, dolci tipici, luminarie e quant’altro. Quest’anno le varie luminarie saranno alimentate da luci a led a basso consumo energetico, in un numero ridotto e con variazioni di illuminazione per far sì che non tutte si accendano contemporaneamente. “La gente vuole ancora la magia del Natale, quindi stiamo cercando un equilibrio responsabile”, ha detto Guillaume Libsig, il vicesindaco.
In Italia molti comuni hanno fatto una scelta sostenibile ed ecologica. A Roma, all’Università la Sapienza, si prospetta un Natale all’insegna della sostenibilità ambientale ed energetica. Quest’anno, infatti, le tradizionali luci natalizie a led che addobbano l’abete all’entrata della città universitaria, saranno alimentate da energia solare grazie alla collaborazione con Bluetti, azienda attiva nel settore dell’energia solare e dei dispositivi di accumulo. L’energia solare sarà infatti immagazzinata di giorno da pannelli solari e rilasciata di notte da appositi generatori di corrente.
In Germania, invece, emerge la proposta di Deutsche Umwelthilfe, che da anni si batte per l’ambiente, di illuminare un solo albero di Natale per ciascuna città. I celebri mercatini, fondamentali per l’economia ed il turismo, saranno comunque presenti. Tra i più frequentati quelli di Norimberga, che già funziona al cento per cento con energia verde, e quello di Monaco, illuminato a led.
Come risposta all’incombente crisi energetica, la Commissione Europea ha presentato, lo scorso 18 maggio, il REPowerEU, piano europeo per l’energia. Sono quattro gli obiettivi che tale piano si pone: risparmiare energia, diversificare l’approvvigionamento, sostituire velocemente i combustibili fossili accelerando la transizione europea all’energia pulita ed infine combinare investimenti e riforme in modo intelligente. Il 20 luglio il piano è stato ultimato con un’aggiunta, ovvero, ridurre del 15 per cento la domanda di gas in tutti gli stati membri dell’Ue nei successivi 8 mesi e di immagazzinare quanto più gas per l’inverno. Il Parlamento Europeo in una mini-plenaria, il 10 novembre, ha adottato il piano ed ora si dà il via al negoziato europeo tra il Parlamento ed il Consiglio, mediato dalla Commissione Ue. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola afferma che l’accordo sarà ottenuto entro Natale. Per la realizzazione del piano, le risorse provengono in parte del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza che ha reso disponibili 225 miliardi di euro sotto forma di prestito e 20 miliardi in forma di sovvenzioni. Il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza è lo strumento fondamentale al centro di NextGenerationEU per aiutare l’Ue ad uscire dalla crisi attuale più forte e più resiliente.
Per concludere, Metsola, aggiunge che “ci serve una legislazione ora, non ci possono essere ritardi, alle famiglie vulnerabili e alle imprese serve sostegno prima possibile”, facendo così capire le sue intenzioni.