Bruxelles – Il prossimo 9 e 10 febbraio i capi di Stato e di governo dei 27 Paesi membri dell’Unione si siederanno al tavolo per un “intenso dibattito sulla migrazione”. Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha annunciato nella conferenza stampa post-vertice del 15 dicembre che i tra i Ventisette c’è stato un “chiaro accordo” sulla necessità di convocare un Consiglio Europeo straordinario per discutere della gestione comunitaria dei movimenti migratori.
I leader hanno due mesi scarsi di tempo per studiare i piani d’azione presentati nelle ultime settimane dalla Commissione Ue, incentrati specificamente sul Mediterraneo centrale e sui Balcani Occidentali, a causa dell’aumento degli ingressi irregolari registrato nel corso del 2022. “Dobbiamo preparare bene questo dibattito“, ha aggiunto Michel, definendo l’obiettivo di “raggiungere un orientamento politico utile”.
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Anche la premier italiana, Giorgia Meloni, al suo primo Consiglio Europeo, avrebbe insistito per “porre il tema al centro di un vertice ad hoc”. Fonti vicine a Meloni raccontano di una premier battagliera al vertice di ieri, che avrebbe sottolineato durante il dibattito come la migrazione non possa continuare a essere gestita in assenza di una soluzione strutturale europea.
“La migrazione è un tema centrale per Italia”, avrebbe ribadito Meloni agli altri 26 capi di Stato e di governo: “Un tema complesso su cui gli Stati membri hanno talvolta visioni differenti, ma sul quale è importante dare un segnale politico e un impegno chiaro da parte dell’Ue“.