Bruxelles – Il Qatargate irrompe nel dibattito dei capi di Stato e di governo. Le accuse di corruzione a parlamentari e funzionari del Parlamento europeo per influire su voti e decisioni sarà oggetto di dibattito dei leader in programma a Bruxelles il 15 dicembre. Fonti Ue non hanno dubbi sul fatto che la questione, anche se in modo non approfondito, sarà sollevata al summit. “Mi aspetto che i leader ne discutano“, ammettono le fonti. “Considerando che i lavori iniziano con il presidente del Parlamento europeo, e che Metsola ha fatto un intervento molto chiaro, mi aspetto che se ne parli”.
L’agenda dei lavori non dovrebbe lasciare spazio a confronti approfonditi, tenuto anche conto di un’inchiesta tutt’ora in corso. Ma i danni d’immagine per le istituzioni comunitarie sono comunque un motivo per non restare indifferenti a un tema che sta scuotendo l’universo a dodici stelle.
Ma la questione chiave del vertice, al netto dell’attualità che finisce sul tavolo, è e resta l’energia. “E’ il principale elemento di discussione”, si ricorda. Il tema riguarda il dibattito sul nono pacchetto di sanzioni contro la Russia, ma pure le misure di contrasto al caro-bollette, prima fra tutte il tetto al prezzo del gas. Tutte misure su cui si continua a lavorare per trovare una quadra e, soprattutto un accordo.
Ma non c’è solo il cosiddetto ‘price-cap’, il limite alle quotazioni della materia energetica. C’è tutta la più ampia strategia per rispondere al caro-bollette. C’è chi vorrebbe strumenti comuni europei per rispondere ad un problema che riguarda tutti, e chi prima di immaginare strumenti finanziari nuovi suggerisce di utilizzare il bilancio comunitario e nello specifico quei soldi ancora non utilizzati ancora. E’ il caso dei Paesi cosiddetti ‘frugali’ (Paesi Bassi, Finlandia, Danimarca, Austria). Qui, ad ogni modo, “non è tempo di decisioni, ma di una discussione politica”, sottolinea gli addetti ai lavori, attenti a evitare che si diffonda la narrativa di un vertice senza esiti.
Un punto interrogativo è rappresentato dal capitolo immigrazione. Nel vertice dei leader il tema è inserito nel più ampio dialogo strategico sul partenariato meridionale, l’insieme delle relazioni che l’Ue ha e ha intenzione di rafforzare con i Paesi del Maghreb (Marocco, Algeria, Tunisia Egitto) e Medio Oriente (Israle, Libano, territori palestinesi). L’intenzione del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, è “discutere non solo di immigrazione, ma pure cambiamenti climatici e guerra in Ucraina” per le ripercussioni regionali, ma le aspettative generali vedono nella componente migratoria la parte “corposa” del confronto.