Bruxelles – Piani di ripresa, Commissione europea al lavoro per le modifiche delle strategie nazionali. Via libera alle richieste di cambiamento presentate dal Lussemburgo, e avvio delle valutazioni sulle proposte di cambiamento della Germania. In un solo giorno l’esecutivo comunitario conferma che i Pnrr, i piani per la ripresa finanziati dal recovery fund, possono essere aggiornati, ma in modo limitato. Lussemburgo e Germania hanno fin qui prodotto variazioni minime, quasi dettagli, considerata la portata della strategia a dodici stelle di rilancio post-pandemico.
Nel caso del Granducato, è stato proposto di eliminare il programma di formazione sulle competenze digitali destinato ai lavoratori con regimi di lavoro a orario ridotto, spiegando che non soddisfaceva le aspettative iniziali in termini di domanda. Questa riscrittura della strategia nazionale è spiegata principalmente da un rimbalzo più forte del previsto dell’economia lussemburghese nella primavera del 2021, con un gran numero di beneficiari che sono tornati ai contratti a tempo pieno prima del previsto. Spiegazioni e cambiamenti che hanno spinto Bruxelles a vidimare le proposte di modifica. Il Consiglio dell’Ue ha ora quattro settimane per esprimersi sul via libera della Commissione.
Nel caso della repubblica federale tedesca, si introducono due elementi di novità. La Germania ha chiesto di posticipare la data prevista per il completamento di uno dei sette progetti a sostegno degli investimenti nella digitalizzazione delle ferrovie a causa di ritardi eccezionali nella costruzione. Inoltre la Germania ha presentato un emendamento per tener conto del fatto che un partecipante su tre al programma per accelerare la ricerca e lo sviluppo di vaccini anti-Covid ha avuto successo sia nella ricerca che nell’introduzione del vaccino, mentre gli altri due partecipanti non hanno presentato richiesta di approvazione a l’Agenzia europea per i medicinali, determinando un deflusso totale inferiore di fondi nell’ambito del programma.
Questi cambiamenti nei piani nazionali presentati e approvati fin qui da una parte rilancia certamente gli sforzi dell’Italia e del governo Meloni per ‘aggiornare’ il Pnrr messo a punto dall’esecutivo guidato da Mario Draghi. Ma allo stesso tempo ricorda che l’approccio Ue è votato alla flessibilità per variazioni minime e non sostanziose. In sostanza, piccoli accorgimenti possono non incontrare particolari resistenze. Al contrario, più le proposte di modifica sono sostanziose, più occorrerà negoziare col rischio di non ottenere ciò che si vorrebbe. Dati i precedenti, bisognerà in sostanza evitare di non pretendere troppo.