Bruxelles – Il gruppo dei socialisti e democratici europei cerca una reazione d’orgoglio, dopo lo scandalo corruzione denominato Qatargate che l’ha travolto da venerdì scorso (9 dicembre). “È un giorno tetro per la democrazia europea e molto difficile per socialdemocratici”, ha confessato in apertura della sessione plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo la presidente del gruppo S&D, Iratxe García Pérez, in risposta all’intervento durissimo della leader dell’Eurocamera, Roberta Metsola. “Abbiamo adottato la decisione di costituirci parte lesa nel corso durante il processo“, è l’annuncio a nome dell’intero gruppo dei socialisti e democratici europei dopo una riunione concitata pre-plenaria, mentre nella sede di Bruxelles andavano in scena nuove perquisizioni da parte della polizia federale belga.
Proprio il gruppo degli S&D ha reso noto che adotterà una politica di “tolleranza zero” verso i sospetti di corruzione e contro i possibili responsabili. In primo luogo, su proposta su proposta dell’ufficio di presidenza del gruppo, è stato deciso di espellere l’ormai ex-vicepresidente del Parlamento Ue – una dei 14 – Eva Kaili “con effetto immediato” (a partire dal 22 dicembre comparirà ufficialmente nel gruppo dei non-iscritti), a seguito della sua sospensione arrivata già venerdì sera. Senza sorprese, i socialdemocratici chiedono e appoggiano la rimozione della stessa eurodeputata greca dalla carica di vice-presidente dell’Eurocamera (secondo quanto previsto dall’articolo 21 del Regolamento interno) durante la plenaria in corso.
A questo si aggiungono una serie di misure in risposta a futuri sviluppi dello scandalo Qatargate. “L’appartenenza al gruppo degli eurodeputati S&D che sono oggetto dell’indagine giudiziaria sarà sospesa”, precisa la nota: nel caso in cui le autorità ne confermassero la colpevolezza, “il gruppo porrà fine all’appartenenza delle persone interessate”. Ma ha un effetto immediato anche un’altra decisione dell’ufficio di presidenza: “Gli eurodeputati S&D che impiegano assistenti parlamentari soggetti all’indagine giudiziaria” – in attesa dell’esito del procedimento giudiziario – “dovrebbero dimettersi da qualsiasi responsabilità e astenersi da qualsiasi attività” parlamentare che potrebbe “interferire con le politiche e le relazioni dell’Ue interessate”.
Considerato il possibile coinvolgimento degli ex-assistenti dell’ex-eurodeputato Antonio Panzeri (oggi in quota Articolo 1), già prima dell’inizio della sessione plenaria sono così arrivate le dimissioni di diversi membri del gruppo dai rispettivi incarichi legati in qualche modo al Qatargate: hanno deciso di fare un passo indietro Maria Arena (presidente della sottocommissione diritti umani), Pietro Bartolo (relatore ombra S&D sulla liberalizzazione dei visti), Andrea Cozzolino (coordinatore per le urgenze) e Marc Tarabella (sospesosi dal gruppo).
Following the request of the @TheProgressives
Marc Tarabella suspends himself from the Group
Maria Arena steps down as Chair of DROI committee
Pietro Bartolo steps down as shadow rapporteur on visa liberalization
Andrea Cozzolino steps down as S&D coordinator of urgencies
— Marco Bresolin (@marcobreso) December 12, 2022
Considerata la “gravità delle accuse”, il gruppo degli S&D chiede anche “la sospensione dei lavori su tutti i dossier e le votazioni in plenaria riguardanti gli Stati del Golfo“, in particolare “per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti e le visite programmate”, almeno fino a quando “le autorità competenti non forniranno informazioni e chiarimenti pertinenti”. Come confermato dalla presidente Metsola, è stata rinviata alla commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) la relazione firmata dall’eurodeputato verde Erik Marquardt sulla liberalizzazione dei visti per Kuwait e Qatar, mentre domani pomeriggio (martedì 13 dicembre) si svolgerà in plenaria il dibattito dal titolo “I sospetti di corruzione del Qatar e la più ampia necessità di trasparenza e responsabilità delle istituzioni europee” (considerato anche l’appello della leader della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sull’istituzione di un organismo etico indipendente).
“Dato lo schifo che sta emergendo, sono contento di aver portato la delegazione parlamentare che guido al Parlamento Ue a tenere una linea molto dura nelle votazioni sul Qatar”, ha rivendicato il capo-delegazione del Partito Democratico, Brando Benifei, in un post su Facebook, sottolineando il supporto degli eurodeputati dem a “moltissimi emendamenti fuori dall’accordo principale fra i gruppi politici per essere ancora più netti sulla condanna delle violazioni dei diritti dei lavoratori e delle minoranze”.
Benifei ha voluto porre l’attenzione sul fatto che “se c’è stato un tentativo di influenzarci, anche attraverso mezzi corruttivi, non è andato a buon fine“, ma ha anche puntualizzato la necessità di “fare chiarezza con la massima determinazione e mettere nuove regole stringenti contro l’influenza di potenze straniere e di ex-parlamentari tramutati in lobbisti, di qualunque colore politico”. Per questo motivo il gruppo S&D chiede anche l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle interferenze straniere all’interno delle istituzioni Ue che mirano a influenzare il processo decisionale, mentre sul fronte dello scandalo Qatargate “proponiamo che, nel caso in cui l’indagine concluda che si sono verificate interferenze straniere e corruzione, vengano imposte sanzioni a qualsiasi Stato e individuo coinvolto“, conclude il gruppo nell’occhio del ciclone contemporaneamente a Bruxelles e a Strasburgo.
Dato lo schifo che sta emergendo sono contento di aver portato nelle scorse settimane la delegazione che guido al Parlamento Europeo a tenere una linea netta e dura nei voti sul #Qatar, ma c’è molto altro su cui discutere.
Qui le mie considerazioni: https://t.co/fBTICcNlwZ— Brando Benifei (@brandobenifei) December 12, 2022