Bruxelles – Le sanzioni dell’Ue adottate per rispondere all’aggressione russa dell’Ucraina funzionano, tanto che “la Russia è entrata in recessione, che si prevede durerà per un lungo periodo di tempo“. E’ la commissaria europea per i Servizi finanziari, Mairead McGuinness, a tenere il punto su quanto fatto a livello Ue fin qui. Lo fa perché interrogata in materia da Jordan Bardella, europarlamentare francese di Rassemblement National. Di fronte alla Commissione che annuncia un nuovo pacchetto di misure restrittive, l’esponente lepeniano, chiede di fare il punto su quanto fatto finora. La preoccupazione è che alcune misure “siano controproducenti” per l’Ue, ammette l’eurodeputato, che vorrebbe una riflessione prima di procedere oltre.
Dall’esecutivo comunitario arrivano le risposte richieste. “Secondo le ultime previsioni della Commissione – scrive McGuiness – la Russia subirà una grave recessione nel 2022, con la sua economia che si contrarrà del 5,1 per cento, seguita da un altro calo del 3,2 per cento nel 2023“. Questi numeri da soli aiutano a capire come le sanzioni Ue abbiano avuto un impatto, e non siano state del tutto inutili. Si indebolisce la fonte di finanziamento della guerra, che è l’obiettivo dei Ventisette. Ma c’è di più. “Le misure restrittive hanno causato gravi tensioni finanziarie, degradato la capacità industriale e tecnologica della Russia e concentrato la pressione sulle élite e sugli oligarchi russi“.
A sentire McGuiness, dunque, il presidente russo Vladimir Putin e il suo ‘cerchio magico’ sono dunque sempre più sotto pressione, come tutto il sistema economico nazionale. La commissaria per i Servizi finanziaria sottolinea che, a seguito della decisione di disconnettere gli istituti di credito dal circuito internazionale Swift, adesso “il settore bancario russo è stato fortemente colpito e gran parte delle riserve della sua banca centrale sono state immobilizzate”.
La Commissione dunque fornisce le prove che le sanzioni adottate fin qui funzionano, e lo faranno ancora di più. McGuinness precisa che ancora non si è a pieno regime. “Alcune misure adottate sono ancora soggette a periodi di introduzione graduale”, ricorda. Vuol dire che “questi effetti negativi si accumuleranno ulteriormente nel tempo”. Già adesso la Russia è stata trascinata in recessione, e quel poco di export rimasto vale sempre meno. “Mentre i volumi delle esportazioni hanno già iniziato a diminuire rapidamente, i prezzi stagnanti e persino in calo hanno iniziato a tradursi in un calo complessivo dei valori delle esportazioni”. Andare avanti è dunque la cosa da fare. Oggi più che mai, alla luce di questi risultati, “l‘Ue coordina strettamente le sue sanzioni con i suoi partner internazionali, per ottenere il massimo impatto“.