Roma – Dall’immigrazione all’energia, dall’agricoltura alle riforme, “il nostro governo ha un approccio molto propositivo sulle tematiche europee“. Non c’è alcuna intenzione di andare allo scontro con nessuno, ma va compreso che “va garantita la capacità di difendere i propri interessi”, che è esattamente quello che intende fare l’Italia di Giorgia Meloni. Raffaele Fitto mette le cose chiaro, intervenendo, anche a nome della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla nona edizione di How Can We Govern Europe: ci sono linee rosse e si difenderanno. Il ministro per gli Affari europei torna sul sempre delicato dossier dell’immigrazione, per far capire l’orientamento dell’esecutivo nazionale. “Su immigrazione l’approccio è stato quello di riportarlo a livello di dibattito europeo”, perché, sottolinea, “abbiamo bisogno che l’Europa torni a occuparsi di certe tematiche“.
Ci sono stati attriti con Parigi, nel caso specifico, è vero, ma che rispondono alla voglia di farsi valere. “Non so – continua Fitto cambiando argomento – se difendere il nostro sistema agroalimentare dal nutriscore è battere i pugni sul tavolo, ma se così fosse, sì, li battiamo, altrimenti saremmo matti”. Quindi precisa, a mo’ di ulteriori chiarimento: questo atteggiamento “non significa essere contro l’Europa, significa essere in Europa e spiegare che per noi questo brand (il ‘made in Italy’, ndr) è molto importante”.
Di cose che occorre spiegare, in Europa, per l’esponente di Fratelli d’Italia ce ne sono tante. Non c’è solo il sistema di etichettatura dei prodotti alimentari. C’è anche il dibattito sulle riforme che servono per la transizione sostenibile. “Se accettiamo la tempistica del Green Deal del 2019, come se non fossero accadute una crisi Covid ed energetica, saremmo matti”. C’è molto su cui dover lavorare, per riportare la barra a dritta. Per il governo di Giorgia Meloni, che Fitto rappresenta partecipando all’evento di Eunews, “non dobbiamo commettere l’errore di inseguire i dossier“. Uno degli obiettivi che si è posto l’attuale esecutivo è proprio questo. “Dobbiamo recuperare dal punto di vista dell’impostazione dei dossier e della difesa dei nostri interessi“.
Fitto, che l’Unione europea la conosce bene, essendo stato parlamentare europeo in tre diverse legislature e ministro in altri due governi, sa perfettamente che “il confronto con gli altri Paesi non si fa solo nella seduta del consiglio Affari generali” o in altre formazioni ministeriali a Bruxelles, “ma si fa nella rete degli incontri inter-personali”. Ecco perché intende essere attivo. “Ho avuto già degli incontri con ministri di altri Paesi e ne avrò ancora”. Tutto ciò al fine di proteggere quelle linee rosse che per l’Italia a guida Fdi-Lega-Fi sono imprescindibili. “Dobbiamo essere capaci di difendere i nostri interessi, sapendo che c’è un punto di arrivo che è un buon compromesso. Penso si possa lavorare positivamente”, e in tal senso “sono convinto che il nostro Paese possa essere protagonista“.