Bruxelles – Mancano meno di due settimane alla Cop15 sulla biodiversità di Montréal e l’Ue vuole dimostrare di avere un ruolo di leader internazionale da svolgere in Canada. Ecco perché “il regolamento sui prodotti esenti da deforestazione sarà adottato il mese prossimo, giusto in tempo prima della Cop15″, ha anticipato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel corso dell’evento ‘Into the Woods’ del Nuovo Bauhaus Europeo, svoltosi oggi (giovedì 24 novembre) in Finlandia. “Il messaggio è molto chiaro, l’Europa sta ripulendo le sue catene di approvvigionamento di prodotti che causano la deforestazione”, ha sottolineato con forza la numero uno dell’esecutivo comunitario.
Affiancata dalle prime ministre di Finlandia, Sanna Marin, ed Estonia, Kaja Kallas, e dalla vice-premier della Svezia, Ebba Busch, la leader della Commissione Ue ha voluto sottolineare che “questo segna un punto di svolta nella lotta globale, perché il regolamento non riguarda solo la deforestazione illegale, ma tutte le forme di deforestazione che abbattono gli alberi senza ripiantarli“. Giunti quasi al termine dei negoziati tra i co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’Ue, la proposta dell’esecutivo comunitario del novembre 2021 prevede che “solo i prodotti che non si basano sulla deforestazione saranno ammessi nel nostro Mercato unico”. Allo stesso tempo “la soluzione non può essere solo un semplice divieto, perché le foreste sono un importante fattore economico e culturale” e Bruxelles deve “offrire un’alternativa alla deforestazione alle comunità locali che dipendono dalle foreste per il loro sostentamento“. Questo prevede la creazione di nuovi posti di lavoro, la condivisione delle conoscenze e dell’esperienza nella conservazione delle foreste e il sostegno di “nuove catene di approvvigionamento di legname di provenienza sostenibile”.
Tutto questo risponde alla necessità di “affrontare il problema, ma anche di essere parte della soluzione” alla deforestazione globale. Negli ultimi tre decenni un’area più grande dell’intera Unione Europea è andata persa a causa della deforestazione “e tutti noi abbiamo una responsabilità in questo”: il consumo nell’Ue è destinato a crescere, fino a diventare “responsabile di circa il 10 per cento di queste perdite”, ha messo in chiaro von der Leyen. A questo si aggiunge il fatto che gli incendi nei Paesi membri Ue hanno liberato una quantità di carbonio “equivalente alle emissioni annuali di circa 5 milioni di auto”, quando i 400 miliardi di alberi sul territorio comunitario potrebbero assorbire “quasi il 9 per cento delle emissioni di gas serra del nostro continente”.
Bruxelles è impegnata sia a livello esterno, sia a livello interno nella lotta contro la deforestazione. Alla Cop26 di Glasgow è stato firmato un impegno globale per le foreste di un miliardo di euro, mentre alla Cop27 di Sharm el-Sheikh sono stati firmati 5 partenariati per le foreste: “Stiamo lavorando per assicurarci che ci sia un’alternativa alla deforestazione per queste comunità, con una più stretta cooperazione e offrendo alle persone un’alternativa sostenibile”, ha spiegato in Finlandia la presidente della Commissione. Allo stesso tempo nell’Ue “spostiamo gli incentivi dagli usi a breve termine delle risorse naturali a quelli a lungo termine e circolari“, come previsto dalla revisione dell’uso dei suoli: “L’ultimo anello mancante è una proposta di certificazione della rimozione del carbonio, si tratta di una garanzia di qualità per le persone e le organizzazioni che vogliono finanziare attività di rimozione del carbonio” e del fatto che il legname sia “tagliato in modo sostenibile in tutta l’Ue”.
Il Nuovo Bauhaus Europeo contro la deforestazione
Oltre al lato dell’offerta, affrontato da queste iniziative comunitarie, c’è anche il punto di vista della domanda. “Dobbiamo fare di più per promuovere l’uso di bio-materiali a lunga durata, come il legno di qualità per le costruzioni“, è la sfida posta da von der Leyen, dal momento in cui “solo il 3 per cento dei materiali utilizzati nelle costruzioni europee è costituito dal legno”. È proprio qui si inserisce il Nuovo Bauhaus Europeo: “Vogliamo migliorare la vita delle persone progettando e costruendo in modo sostenibile”. Come il movimento artistico/architettonico tedesco di inizio Novecento, attraverso il Nuovo Bauhaus “una giovane generazione di architetti, designer e ingegneri sta ridefinendo il nostro modo di costruire e vivere”, riscoprendo materiali come il legno: “Ci permette di risparmiare circa il 40 per cento delle emissioni di carbonio rispetto al cemento, perché il carbonio rimane all’interno del legno”.
Il sogno di von der Leyen è quello che il legno “trasformi le nostre case e persino intere città in pozzi di carbonio” e che la silvicoltura “guidi la rivoluzione dell’architettura”. Ma sul piano pratico quello che è possibile da subito fare è contribuire alla crescita delle competenze richieste dai lavoratori impiegati nei settori della transizione verde – dalle guardie forestali agi ingegneri, dai chimici agli artigiani, fino agli specialisti dei dati. “Per questo motivo sono felice di annunciare che stiamo lanciando la New European Bauhaus Academy“, è il secondo annuncio a sorpresa della presidente della Commissione Ue. L’Academy di prossima istituzione “avrà tre priorità”. In primis la promozione delle competenze verdi e digitali nell’edilizia, migliorando o riqualificando “almeno tre milioni di lavoratori edili nei prossimi cinque anni“. C’è poi bisogno di un aumento dei finanziamenti per la ricerca e l’innovazione, che sarà veicolato attraverso un “bando Horizon Europe da 10 milioni di euro per dimostratori di materiali biobased“. E infine sarà fornito “un forte orientamento digitale“, offrendo corsi online di silvicoltura, progettazione e costruzione sostenibile e la creazione di “un’accademia forestale veramente europea”.