Bruxelles – Assistenza finanziaria all’Ucraina, l’Ue e i suoi Stati membri avrebbero agito in deroga alla regole. La Corte dei conti dell’Unione europea inizia a fare le verifiche del caso, e dalle prime analisi non tutto sembra essere nella norma. Si prende atto del contesto, e della necessità di trovare risposte rapide ad una situazione in continua evoluzione. da cui la necessità di procedere con sostegno finanziario urgente nei confronti delle autorità ucraine. Un iter accelerato che porta i revisori dei conti di Lussemburgo a ricordare che la legge in vigore stabilisce che la Corte dei conti europea “deve essere consultata in anticipo su qualsiasi proposta che incida sul bilancio dell’Ue”. Una precisazione che suona da rimprovero a Commissione e Consiglio.
Nell’ambito di una procedura accelerata eccezionale, la Commissione ha proposto di mobilitare prestiti all’Ucraina per un valore fino a 18 miliardi di euro, con scadenze fino a 35 anni, rimborsabili non prima di 10 anni da oggi. Qui l’istituzione Ue richiama l’attenzione su “alcuni aspetti” delle modifiche proposte dalla Commissione al regolamento finanziario. Si vedono indubbiamente i “vantaggi” di stabilire una strategia di finanziamento diversificata come metodo di base per tutte le operazioni di prestito che, tra le altre cose, darebbe alla Commissione una maggiore flessibilità per scegliere la migliore opzione di prestito disponibile. Tuttavia, “la legislazione riveduta non fornisce alcun dettaglio in merito alle disposizioni che ritengono necessarie, come un quadro di governance e procedure di gestione del rischio“.
Il punto, secondo i revisori dei conti, la garanzia per questi prestiti da 18 miliardi quale assistenza finanziaria all’Ucraina “sarebbe il margine di manovra del bilancio dell’UE”. Si tratta in sostanza della differenza tra il massimale delle risorse proprie e le risorse proprie effettivamente utilizzate per finanziare il bilancio dell’Ue. Questo margine rappresenta attualmente una riserva per l’UE per coprire ulteriori deflussi finanziari. In pratica, avverte la Corte dei conti Ue, se il margine di bilancio dell’Unione coprisse il rischio di mancato rimborso dei prestiti all’Ucraina, “significherebbe che i rischi correlati potrebbero potenzialmente avere un impatto sui futuri bilanci e sulle esigenze di pagamento“.