Bruxelles – La Commissione europea dovrebbe presentare domani (22 novembre) a Strasburgo i dettagli della sua proposta per un tetto al prezzo del gas, ma verosimilmente i ministri europei dell’energia non riusciranno a trovare un’intesa già al prossimo Consiglio energia che si terrà giovedì 24 novembre a Bruxelles. I tempi sono troppo stretti e la materia controversa, per cui per un alto funzionario dell’Ue sintetizza che per quanto la presidenza ceca possa compiere “missioni impossibili”, è troppo “ottimista pensare di riuscire a chiudere in un giorno e mezzo sulla proposta”. Tanto più che, sebbene la maggioranza degli Stati membri sia ormai a favore di un meccanismo europeo di correzione del mercato, altri – del peso politico della Germania e dell’Olanda – continuano a sollevare riserve legate ai rischi dell’approvvigionamento e chiedono una valutazione d’impatto approfondita.
Messa sotto pressione dal gruppo dei 16 Paesi membri favorevoli (guidato dall’Italia, insieme Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna), la Commissione europea ha presentato la settimana scorsa uno schema con alcuni dettagli per l’introduzione di un potenziale tetto al prezzo del gas come meccanismo di correzione del mercato, ma senza presentare ancora una proposta legislativa vera e propria e soprattutto senza le cifre essenziali dell’ipotetico tetto. Lo ‘schema’ avanzato da Bruxelles propone nei fatti l’idea di introdurre un tetto ‘statico’ ma con elementi dinamici sui prezzi dei prodotti del mese prima del TTF olandese, il mercato di riferimento per le transazioni del gas in Europa, da attivare in automatico quando vengono soddisfatte due condizioni: quando i prezzi raggiungono una certa soglia (non ancora chiarita) e quando a questo aumento non corrisponde un aumento analogo dei prezzi sul mercato mondiale del gas naturale liquefatto (Gnl). Una volta soddisfatte entrambe le condizioni, il meccanismo si attiverebbe in automatico anche se l’esecutivo Ue si assicura di avere la prerogativa di sospenderlo in caso di interferenze sul mercato o disattivarlo in caso di timori per la sicurezza degli approvvigionamenti o in assenza di necessità.
Secondo il funzionario europeo, tanto il prezzo che costituirà il tetto vero e proprio, quanto il meccanismo con cui la Commissione europea potrà sospendere o disattivare il tetto saranno “il nucleo duro della questione” e quindi il nodo più difficile da sciogliere in sede di Consiglio. La presidenza della Repubblica ceca alla guida dell’Ue porterà la proposta mercoledì sul tavolo tecnico del Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Unione europea. Dopodiché la discussione passerà ai ministri riuniti giovedì a Bruxelles, ma per ora appare prematuro pensare che si possa arrivare già a una intesa.
A detta del funzionario europeo, la buona notizia è che una eventuale proposta sul price cap dovrebbe contribuire a sbloccare il via libera del Consiglio di giovedì sugli altri due pacchetti al vaglio dei ministri, sui cui la presidenza ceca mira a raggiungere un accordo: il pacchetto di emergenza per affrontare i prezzi elevati del gas presentato lo scorso 18 ottobre (che include interventi per contrastare l’aumento dei prezzi del gas come un ‘price cap’ dinamico per le transazioni sulla principale borsa del gas di Amsterdam; una base giuridica per avviare gli acquisti congiunti di gas e nuove regole di solidarietà tra gli Stati membri) e la proposta di emergenza per accelerare le autorizzazioni per le infrastrutture rinnovabili avanzata lo scorso 9 novembre. Su entrambi i dossier le discussioni sono avviate e secondo il funzionario Ue al momento c’è sostegno da parte degli Stati Ue, per cui un accordo dovrebbe essere raggiunto. Da programma, i ministri dell’energia si riuniranno di nuovo a Bruxelles il 6 dicembre ma non è da escludere che la questione del tetto al prezzo del gas necessiti di nuovo di un confronto politico di alto livello tra i capi di stato e governo, che si riuniranno al Vertice Ue il 15 e 16 dicembre.
Di questo e di tanti altri grandi temi di attualità nelle politiche europee si discuterà nel nono appuntamento annuale di Eunews “How Can We Govern Europe?“, in programma a Roma il 29 e 30 novembre negli spazi delle rappresentanze di Commissione e Parlamento europei, in piazza Venezia.