Bruxelles – Cresce la cooperazione tra Bruxelles e i Paesi extra Ue del Mediterraneo per la sostenibilità ambientale e economica della pesca marittima: per la prima volta, 19 Paesi del Mediterraneo, 3 Stati del Mar Nero e le istituzioni Ue, che compongono la Commissione Generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM), hanno trovato l’accordo per 5 piani di gestione pluriennali (MAPs) basati sulle normative della Politica comune della pesca.
Al 45esimo meeting del GFCM, che ha avuto luogo a Tirana, sono state proposte 21 misure per la gestione e il controllo della pesca e per la protezione degli habitat marittimi, finanziate dall’Unione europea con 8 milioni all’anno. “Gli accordi rappresentano una svolta per la regione mediterranea, sia per la sua biodiversità che per i pescatori”, ha dichiarato il Commissario Ue per la pesca e gli affari marittimi, Virginijus Sinkevicius, sottolineando che i piani pluriennali “aiuteranno a recuperare un bacino marino che soffre da tempo di pratiche insostenibili”.
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Dal mare Iberico nel Mediterraneo occidentale, passando per lo Stretto di Sicilia e lo Ionio, fino alle coste turche del mare di Levante, i Paesi del GFCM si sono impegnati a aumentare gli sforzi per frenare la pesca eccessiva e a tutelare maggiormente alcune pregiate specie ittiche, tra cui i gamberi di mare, i naselli e i saraghi. I piani pluriennali hanno anche l’obiettivo di consolidare il quadro giuridico per lo sfruttamento sostenibile degli stock ittici, al fine di garantire la redditività del settore a parità di condizioni (level playing field) tra tutti i Paesi. Al fine di garantire la corretta attuazione delle misure nel Mediterraneo centrale, sono stati adottati due programmi di ispezione internazionale congiunti nel Canale di Sicilia e nel Mar Ionio.