Bruxelles – Migliore mobilità militare e più capacità di rispondere alle minacce e agli attacchi in arrivo sul fronte informatico. Sono questi i due punti-cardine del pacchetto sicurezza e difesa Ue presentato oggi (giovedì 10 novembre) da quattro membri della Commissione Europea: l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, la vicepresidente per il Digitale, Margrethe Vestager, il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, e la commissaria per i Trasporti, Adina Vălean. “Abbiamo alzato le ambizioni di difesa Ue di fronte alla sveglia arrivata con la guerra russa in Ucraina”, ha messo in chiaro Vestager aprendo la conferenza stampa su un podio particolarmente affollato.
Il pacchetto sulla sicurezza e difesa Ue si compone di due proposte: il Piano d’azione sulla mobilità militare e la comunicazione congiunta sulla cybersicurezza. Entrambe le componenti della strategia della Commissione rispondono alla necessità di “affrontare il deterioramento del contesto di sicurezza” e di “rafforzare la capacità di proteggere cittadini e infrastrutture”, in linea con l’iniziativa approvata a marzo sulla Bussola Strategica per la difesa Ue 2030. “La guerra è tornata ai nostri confini e ci riguarda, dobbiamo modificare le nostre politiche di sicurezza a questa nuova realtà”, ha avvertito l’alto rappresentante Borrell.
Il Piano d’azione sulla mobilità militare 2.0 copre il periodo 2022/2028 e si basa sul rafforzamento della politica di sicurezza e di difesa Ue del primo piano del 2018, ma soprattutto sulla comunicazione della Commissione in merito alle carenze e sovrapposizioni negli investimenti degli Stati membri nel settore della difesa. Il primo punto per il miglioramento della risposta rapida alle crisi che scoppiano alle frontiere esterne dell’Ue riguarda l’identificazione di possibili lacune nelle infrastrutture e nella catena di approvvigionamento di carburante, in particolare quando si tratta di sostenere i movimenti su larga scala delle forze militari con un breve preavviso. Oltre alla massimizzazione delle sinergie con il settore civile sulla mobilità delle forze armate per via aerea e marittima e il miglioramento dell’efficienza energetica e la resilienza climatica dei sistemi di trasporto, per la Commissione è centrale il rafforzamento della cooperazione con i partner Nato e il dialogo con Ucraina, Moldova e Balcani Occidentali. Dovranno poi essere implementate “misure per proteggere le infrastrutture di trasporto da attacchi informatici e altre minacce ibride”, si legge nel testo della proposta.
A questo proposito, la seconda parte del piano sulla difesa Ue riguarda invece la cybersicurezza, perché – come ricordato dal commissario Breton – “lo spazio informatico non ha confini ed è spesso difficile ormai distinguere tra un attacco militare e un attacco civile“, come dimostrato dai rischi di attacchi alle infrastrutture critiche dell’Unione dopo l’aggressione russa dell’Ucraina. La nuova politica di cybersicurezza punta a rafforzare la cooperazione e gli investimenti per individuare e proteggere l’Unione dagli attacchi informatici in crescita sul territorio dell’Unione, sulla base di quattro pilastri.
In primis dovranno essere rafforzati i meccanismi di coordinamento tra gli attori nazionali e dell’Ue, aumentando lo scambio di informazioni tra le comunità militari e civili. Servirà poi un “ulteriore lavoro di standardizzazione e certificazione della sicurezza informatica“, dal momento in cui anche componenti software non-critici possono essere utilizzati per effettuare attacchi informatici contro aziende o governi. A questo si aggiunge l’aumento “significativo” di investimenti in moderne capacità militari di difesa Ue a livello informatico richiesto ai Ventisette, sulla base di piattaforme come la Cooperazione strutturata permanente (Pesco), il Fondo europeo per la difesa, Horizon Europe e Digital Europe. Infine, Bruxelles cercherà di istituire partenariati in questo settore con Paesi partner, a partire da quelli Nato.
Di questo e di tanti altri temi di attualità nelle politiche europee si discuterà nel nono appuntamento annuale di Eunews “How Can We Govern Europe?”, in programma a Roma il 29 e 30 novembre negli spazi delle rappresentanze di Commissione e Parlamento europei, in piazza Venezia.