Bruxelles – Banche e conti pubblici, sui temi di scottante attualità il governo Meloni non intende dare scossoni. A cominciare dal Meccanismo europeo di stabilità, su cui l’Italia è pronta a sostenere la riforma dell’organismo. “Mi attesto sulle posizioni del precedente governo di cui facevo parte”, dice il ministro per l’Economia, Giancarlo Giorgetti, al termine dei lavori dell’Eurogruppo. “Aspetteremo la decisione della Corte costituzionale tedesca e poi decideremo”, aggiunge quindi per far capire che le riserve di una certa parte della politica nazionale potrebbero non aver più ragion d’essere qualora anche la principale economia dell’eurozona dovesse dare il proprio via libera alla riforma del fondo salva-Stati.
L’accordo per nuove e maggiori attribuzioni al Mes (o Esm, per seguire l’acronimo in lingua inglese), è stato trovato a gennaio 2021. A distanza di quasi due anni manca il via libera solo di Germania e Italia. Mentre la prima deve dirimere questioni legali e giuridiche, l’altra ha visto bloccare il progetto per ragioni politiche legate a timori di natura ‘in stile Grecia’, vale a dire il rischio che una volta riformato il Mes possa rappresentare un’alternativa troppo onerosa.
Tutto dipende dunque da come si esprimeranno i massimi giudici tedeschi. Fin qui il freno rappresentato dalla Germania ha fatto da scudo ai timori italiani. Ma nel momento in cui anche Berlino dovesse unirsi a tutti i partner, diventerebbe più complicato e meno giustificabile bloccare da soli un intero procedimento per cui l’Italia continua a ricevere richiami. Da programmi e intese, dal primo gennaio di quest’anno l’Esm avrebbe dovuto fornire denaro al Fondo di risoluzione unico, istituito per ristrutturare o liquidare le banche in difficoltà. Ciò non è stato possibile per la mancata ratifica di tutti i 27 Parlamenti nazionali.
Intanto il nuovo titolare del dicastero di via XX settembre rassicura anche sui conti pubblici, che agita molti partner Ue, soprattutto i nordici tradizionalmente attenti all’uso delle risorse pubbliche. “Tutti siamo preoccupati per il debito, però basta spiegare la situazione”. Giorgetti, la situazione, assicura di averla spiegata a tutti i suoi interlocutori di Bruxelles, incluso il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner. Con lui, garantisce, “ci sono rapporti positivi”. Poi, quando si parla di impegni, “naturalmente ognuno deve fare la propria parte”, e da questo punto di vista “l’Italia deve farla e lo farà”.