Roma – Nessun rischio di “compromettere l’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza”. E’ un messaggio di rassicurazione a Bruxelles quello che manda la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il primo Consiglio dei ministri che si è svolto oggi (31 ottobre) tra la nomina dei viceministri e sottosegretari del nuovo governo e l’approvazione di un decreto legge che dà il via libera anche all’ok al rinvio della riforma della giustizia varata dal precedente governo (che prende il nome dell’ex ministra della giustizia, Marta Cartabia).
Il prossimo 2 novembre, come ha ricordato Meloni in conferenza stampa, sarebbe entrata in vigore la riforma nella parte che riguarda il processo penale, e che rappresenta uno dei pilastri principali del dialogo tra il governo di Roma e Bruxelles sul Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza che serve all’Italia (come agli altri Paesi dell’Ue) per accedere alle risorse europee del Next Generation Eu, il fondo varato per la ripresa economica dal Covid-19.
Consiglio dei Ministri n. 2, la conferenza stampa del Presidente @GiorgiaMeloni con i Ministri dell'Interno Matteo Piantedosi, della Giustizia Carlo Nordio, della Salute Orazio Schillaci e il Sottosegretario Alfredo Mantovano
Diretta https://t.co/dw3qE2Jny4— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) October 31, 2022
La riforma prevede una serie di adempimenti da parte degli uffici giudiziari a cui, secondo Meloni, serve più tempo per organizzare il lavoro, dal momento che “ci sono ancora molti ritardi organizzativi”. Per questi ritardi di attuazione, il governo ha deciso di posticipare di due mesi l’entrata in vigore della riforma, entro il 30 dicembre, data che resta in linea con quanto promesso a Bruxelles nel quadro dell’attuazione del Pnrr. Meloni ha concordato che la riforma della giustizia italiana, sopratutto per quanto attiene al processo penale, è uno degli obiettivi cardine del Pnrr “ma è uno degli elementi che dobbiamo presentare entro il 31 dicembre”, ha ricordato. Per cui nessuna preoccupazione di non riuscire a mantenere gli impegni con la Commissione europea. “Manteniamo impegni con Bruxelles, non c’è alcun rischio che venga compromesso il piano di ripresa e resilienza”, ha assicurato Meloni.
Una rassicurazione che arriva a pochi giorni dal primo viaggio a Bruxelles di Meloni in veste di premier italiana. La leader di Fratelli d’Italia volerà giovedì 3 novembre nel cuore dell’Unione europea per incontrare i tre vertici comunitari: Ursula von der Leyen per la Commissione Ue, Charles Michel per il Consiglio europeo e Roberta Metsola per il Parlamento europeo, con cui si confronterà proprio sull’attuazione del Pnrr, sulla sfida energetica e sul sostegno all’Ucraina. La Commissione europea non “vede l’ora di avere il primo colloquio con la nuova premier italiana. Discuteremo ovviamente di tutte le questioni di attualità che sono importanti per avviare il lavoro, compresa l’energia. Non vediamo l’ora di lavorare con l’Italia e con tutti gli altri Paesi dell’UE per trovare soluzioni agli attuali problemi della crisi energetica che stiamo vivendo”, ha riferito la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant, nel briefing quotidiano con la stampa, rispondendo a una domanda sui dettagli dell’incontro che la premier terrà con i tre vertici comunitari.
Tra i temi in agenda, ha precisato la portavoce, ci sarà “il nostro continuo sostegno all’Ucraina, così come la necessità di attuare il piano di ripresa che l’Italia sta già attuando”. Questi, a grandi linee, gli argomenti che saranno affrontati nell’incontro. Il giorno successivo (venerdì 4 novembre), ha precisato la leader Fdi in conferenza stampa, si terrà il prossimo Consiglio dei ministri e sul tavolo ci sarà l’approvazione della Nadef, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, con la prospettiva di arrivare a discutere anche di energia e delle deleghe ai ministeri, ha aggiunto. Meloni ha messo intanto a punto la squadra di governo per quanto attiene a viceministri e sottosegretari: ci saranno 8 viceministri (2 donne, le cui deleghe saranno precisate nei prossimi giorni) e 31 sottosegretari (11 donne) (qui la lista completa).