Bruxelles – Aumentare controlli e divieti sul traffico di armi illegali in Ue. Questo l’obiettivo principale della proposta di revisione del regolamento, presentata oggi (giovedì 27 ottobre) dalla commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson: “Vogliamo rendere le nostre strade più sicure”, ha esordito la commissaria, sottolineando come “la violenza da parte di gruppi criminali sta aumentando in tutta Europa”.
Sarebbero infatti circa 35 milioni, secondo le stime Ue, le armi illegali in circolazione nel vecchio continente. Le norme “aumenteranno la sicurezza e consentiranno controlli coordinati per migliorare la tracciabilità”, ha spiegato Johansson in conferenza stampa. Le regole più stringenti sull’importazione e esportazione “non hanno niente a che vedere – ha evidenziato la commissaria – con il rischio che le armi vengano esportate in Ucraina per uso bellico”.
Un secondo problema che la Commissione vuole risolvere è la fabbricazione di materiale illegale da componenti legali. Il nuovo regolamento stabilisce un elenco di armi da allarme e da segnalazione non convertibili, dispositivi che non possono essere trasformati per sparare proiettili, e prevede regole più severe sui componenti semilavorati, riducendo la minaccia di quelle fatte in casa senza marcatura o registrazione.
Parallelamente la proposta della Commissione interviene anche sul commercio legale, per ridurre gli oneri amministrativi di produttori, rivenditori e utenti di armi da fuoco per uso civile. Esenzione dal pagamento di una tassa per ottenere l’autorizzazione all’importazione o all’esportazione e procedure di importazione ed esportazione semplificate per cacciatori, tiratori sportivi ed espositori. Queste le norme più rilevanti per un comparto che conta circa 150 mila lavoratori nei Paesi Ue.