Roma – Parchi macchine elettrici, politiche aziendali di riciclo e pannelli fotovoltaici su tutte le superfici disponibili per andare a coprire il fabbisogno energetico aziendale. È anche così che Technogenetics, azienda che opera da decenni nell’ambito della diagnostica, sta cercando di vincere la sfida della sostenibilità e della transizione verde. Lo racconta a GEA Paolo Ceppi, Marketing scientifico di Technogenetics, in una intervista a margine dell’evento ‘Pandemie, strategia farmaceutica e transizione ecologica’, che si è tenuto a Roma ieri (25 ottobre) organizzato da GEA ed Eunews.
Technogenetics è un’azienda che opera da 40 anni nell’ambito della diagnostica, con gli impianti di produzione, il know-how e la tecnologia radicati sul territorio italiano. Durante la pandemia Covid-19 è emersa “come una delle realtà diagnostiche italiane più importanti. Siamo stati tra i primi, se non addirittura la primissima azienda, ad introdurre un test diagnostico point-of-care (un’analisi medica svolta vicino al paziente, ndr) a pochi mesi dall’esplosione della pandemia”, ha rivendicato. E solo qualche mese dopo, “insieme ad un’altra importante azienda del settore, abbiamo introdotto i primissimi test antigenici per la diagnostica” del coronavirus.
Oggi la sfida della transizione e della sostenibilità pone le aziende, anche quelle che operano nel settore healthcare, di fronte a due sfide. “Da un lato, la richiesta delle istituzioni di normative ambientali sempre più stringenti entro cui bisogna muoversi; dall’altro, l’opinione pubblica che può realmente spostare il mercato scegliendo un prodotto green piuttosto che un prodotto convenzionale”. Per Ceppi oggi le aziende si trovano tra questi due fuochi e devono cercare di “conviverci in modo virtuoso”. La sfida della sostenibilità e la sfida verde sono un “concetto importante a livello aziendale, istituzionale e penso che sia una delle leve più importanti del mercato per i prossimi anni”. L’azienda sta implementando un parco macchine elettrico per i dipendenti e “abbiamo investito molto per ricoprire tutte le superfici della nostra sede di Lodi con impianti fotovoltaici”, contando di arrivare a coprire “l’80 per cento o più del fabbisogno energetico aziendale con l’energia rinnovabile derivata dai pannelli fotovoltaici”, ha spiegato.
Ma l’Italia, come l’Unione europea, ha anche un’altra sfida da affrontare: ed è quella di non essere lasciata indietro da Stati Uniti e Asia nella corsa all’innovazione e alla ricerca sanitaria e farmaceutica, che passa anche dall’autonomia sul piano della produzione. “Oggi, su dieci farmaci immessi sul mercato, cinque sono di produzione e sviluppo negli Usa, 2,5 di produzione cinese e altri 2,5 da collaborazioni tra Europa e India”, ha evidenziato Ceppi. È un fatto, sottolinea ancora, che “l’Unione europea ha perso la sfida dell’innovazione, non l’ha persa in questi due anni di Covid-19 ma prosegue da decenni. “Per un’azienda innovativa come Technogenetics”, ha puntualizzato, “è fondamentale investire nella ricerca e questo è un discorso che dobbiamo fare a livello italiano ed europeo”. Il nodo è quello di essere in grado di “mantenere innovazione e ricerca in Europa”, sul territorio europeo, altrimenti la sfida non può essere vinta.