Bruxelles – “Una Sicilia con le carte in regola”. Questo era il mantra di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia assassinato a Palermo il 6 gennaio 1980. L’omicidio politico-mafioso dell’esponente democristiano erede di Aldo Moro è stato ricordato al Parlamento europeo con la proiezione de “Il delitto Mattarella”, film del 2020 diretto da Aurelio Grimaldi, e con il dibattito sul tema: “Mafie, un problema europeo. L’urgenza di creare una legislazione antimafia a livello europeo per evitare che i fondi del PNRR finiscano nelle mani della criminalità organizzata”.
Madrina dell’evento la capodelegazione del Movimento 5 Stelle a Bruxelles, Tiziana Beghin, che ha finalmente realizzato il progetto sposato due anni fa anche dall’allora presidente del Parlamento europeo David Sassoli. “L’idea nasce tempo fa, dall’incontro con i due imprenditori illuminati di Ediliziacrobatica che hanno finanziato il film”, ha raccontato Beghin a Eunews. “Credo sia necessario comprendere che la criminalità organizzata è un tema trasversale, che non riguarda solo l’Italia e che deve essere affrontato in modo collegiale dalle istituzioni europee”.
Solo nel 2019, i proventi da attività illecite nei principali mercati criminali in Ue ammontavano a 139 miliardi di euro: un problema che ha portato Bruxelles a adottare le sue priorità in materia di lotta alla criminalità organizzata, che saranno attuate tra il 2022 e il 2025 nell’ambito della “piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità” (Empact). Secondo Tiziana Beghin questo non è sufficiente: c’è bisogno di creare una legislazione europea antimafia, “soprattutto ora con il PNRR che fa già gola a molti”.
Uno dei settori da sempre legato alle dinamiche di infiltrazione mafiosa è l’edilizia: non è un caso che il film sia stato finanziato da Riccardo Iovino e Anna Marras, fondatori di Ediliziacrobatica, impresa che applica tecniche derivanti dall’alpinismo e dall’arrampicata alla costruzione edile. Iovino, presente al dibattito, è convinto che in Italia “vada cambiata la cultura” e che ci sia bisogno di “cambiare completamente il settore, tenendo sempre a mente che l’impresa è un pezzo del Paese, perché costruisce il Paese”.
Alla proiezione del film erano presenti anche l’eurodeputata 5 Stelle, Sabrina Pignedoli, e il membro della commissione Giuridica e ex procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti. Quest’ultimo, che ha lavorato in prima persona al delitto Mattarella, non ha dubbi sul fatto che in quella vicenda si verificò una “forte convergenza di interessi tra i terroristi di estrema destra dei NAR e e la mafia”. Una realtà “interessante e inquietante”, scrisse in un verbale il giudice Giovanni Falcone. Una realtà che emerge chiara nella pellicola di Aurelio Grimaldi, che al termine della proiezione è intervenuto con il co-produttore del film Pete Maggi.