Bruxelles – Una strategia dell’Unione europea per affrontare le sfide in materia di salute non solo del continente, ma del mondo intero. Dopo aver trascorso gli ultimi due anni di pandemia a rafforzare la risposta interna dell’Unione europea di fronte alle crisi sanitarie, oggi è il tempo di guardare oltre l’Ue. Dobbiamo “lavorare meglio insieme in partenariato e promuovere l’obiettivo comune della salute globale”, ha ammesso la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, confermando oggi (24 ottobre) l’intenzione dell’esecutivo comunitario di presentare il “mese prossimo” la nuova strategia Ue per la salute globale.
Everyone at #GrandChallenges is committed to equity and global health.
We’re on the right track, but we still have some way to go.
Next month @EU_Commission will table the 🇪🇺 Global Health Strategy.
To progress together towards our global goal. https://t.co/V3UEMN46zS
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) October 24, 2022
La presidente tedesca parla al Grand Challenges Annual Meeting 2022 e rivendica, una dopo l’altra, le azioni dell’Ue in materia di salute da quando la pandemia Covid-19 ha travolto il continente all’inizio del 2020, dalla cooperazione tra Stati allo sviluppo dei vaccini per contrastare il virus per la prima grande campagna di vaccinazione da quando l’Ue esiste, fino all’esportazione delle dosi nei Paesi terzi dove la capacità produttiva arranca. Sono in tutto sei – le enumera von der Leyen – le lezioni che Bruxelles dice di aver appreso dalla pandemia da coronavirus e su cui intende costruire la nuova strategia globale che sarà presentata il mese prossimo (secondo l’ultimo ordine del giorno della Commissione, la strategia è prevista il 16 novembre).
Von der Leyen ha ricordato come il virus COVID-19 abbia trovato oltre due anni fa un’Europa completamente impreparata di fronte a una crisi sanitaria, in parte a causa della mancanza di competenze dell’Ue in materia. “All’inizio le cose sono diventate davvero difficili”, ha ammesso, ricordando il periodo di “nazionalismo vaccinale”, in cui ogni Stato pensava a sé nella battaglia al virus, chiudendo le frontiere, cercando di accaparrarsi più dispositivi sanitari possibile. Poi, dalla crisi è arrivata la riflessione sulla necessità di un’Europa più presente in materia di salute, dove le competenze sono tutte, o quasi, nelle mani degli Stati membri: Bruxelles si mette a capo dei negoziati per l’acquisto dei vaccini (da cui oggi arriva l’idea di acquisti congiunti di gas) per abbassare i costi ed evitare concorrenza tra gli stessi Paesi Ue, i confini piano piano riaprono e il mercato unico tiene di fronte alla crisi.
Da qui, l’avvio della costruzione dell’Unione della Salute, rafforzando gli strumenti presenti e presentandone di nuovi. A settembre 2021 la nascita della nuova HERA, l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) per anticipare le minacce e le potenziali crisi sanitarie. E poi, l’esportazione – se pure con ritardo – delle dosi di vaccino ai Paesi che non possono produrseli in loco. “L’Europa ha inviato più di 2,5 miliardi di dosi di vaccino contro il COVID-19 in 168 paesi”, ha rivendicato von der Leyen. Di recente, insieme agli Stati Uniti, Bruxelles ha lanciato un Fondo per la preparazione e la risposta alle pandemie, impegnando ciascuna 450 milioni di dollari. “E questo è solo l’inizio. Con finanziamenti rafforzati, rafforziamo ancora la sorveglianza delle minacce sanitarie transfrontaliere, rafforziamo i sistemi sanitari e sosteniamo la formazione e l’istruzione”, ha spiegato.
E mentre von der Leyen pronunciava il suo discorso, dal Consiglio Ue è arrivato il via libera definitivo a due regolamenti per migliorare le capacità dell’Ue di rispondere alle future crisi sanitarie e minacce transfrontaliere: la revisione del regolamento sulle minacce per la salute a carattere transfrontaliero; e il rafforzamento del mandato dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Due dei pilastri principali dell’Unione europea della salute, su cui l’Europarlamento aveva accordato il suo via libera lo scorso 4 ottobre in plenaria a Strasburgo. Dopo il via libera da parte di entrambi i co-legislatori, ora i regolamenti sono direttamente applicabili in tutti gli Stati membri ed entreranno in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.
Le nuove sfide dell’Unione europea della salute saranno al centro dell’evento “Pandemia, strategia farmaceutica e transizione ecologica: le sfide dell’Unione della salute e la guerra in Ucraina”, organizzato dalla redazione di Eunews e Gea, con il patrocinio dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, che si terrà a Roma martedì 25 ottobre, presso il Royal Space di Via Merulana 248. L’evento si aprirà con un intervento di Sandra Gallina, Direttrice generale della DG SANTE della Commissione europea, che ha avuto un ruolo centrale durante tutto l’arco della pandemia COVID-19 e sarà articolato attraverso quattro panel: “Gestione delle pandemie e risposta alle emergenze sanitarie: la nuova Authority UE e il rapporto con gli Stati membri“; “Affrontare le pandemie: il dialogo tra scienza e cittadini“; “Nuova strategia farmaceutica UE: dalla ricerca e sviluppo alla distribuzione dei farmaci, verso un nuovo paradigma di sostenibilità ambientale, sociale ed economica“; “Come declinare l’Unione della salute sui territori: il ruolo delle regioni“.