Bruxelles – Una decisione in tempo record, dalla “necessità di raccogliere prove” di lunedì (17 ottobre), all’effettivo aggiornamento della lista di sanzioni Ue contro l’Iran per l’invio di armi e droni alla Russia per la guerra di aggressione all’Ucraina. Il Consiglio dell’Ue ha dato il via libera oggi (giovedì 20 ottobre) all’inserimento di altri tre individui e un’entità iraniana all’elenco dei sanzionati di Bruxelles, per il “ruolo nello sviluppo e nella consegna di veicoli aerei senza pilota” utilizzati da Mosca nei recenti attacchi alle infrastrutture e agli edifici civili di Kiev e di altri maggiori centri dell’Ucraina.
Le indiscrezioni dei lavori “spediti” al Coreper (il Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio) erano arrivate già nel pomeriggio di ieri da diverse fonti europee, fino alla luce verde definitiva di questa mattina e la successiva pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue nel pomeriggio. “La decisione odierna è un segnale della volontà dell’Unione di rispondere in modo rapido e deciso alle azioni dell’Iran a sostegno dell’aggressione russa contro l’Ucraina”, si legge in una nota del Consiglio, con la condanna della consegna di droni iraniani e il loro “impiego mortale” nell’invasione russa.
I colpiti dalle sanzioni sono soggetti al congelamento dei beni e al divieto di viaggio sul territorio comunitario, mentre ai cittadini e alle imprese europee è vietato mettere a loro disposizione fondi. “Il Consiglio ha inoltre segnalato l’intenzione di imporre misure restrittive nei confronti di altre due persone e due entità per gli stessi motivi”, arrivando a quei cinque individui e tre entità trapelati ieri. Secondo l’ultima bozza delle conclusioni del Consiglio Europeo di oggi e domani (20-21 ottobre) visionata da Eunews, i 27 leader Ue condannano “fermamente” il sostegno militare alla guerra di aggressione russa fornito dalle autorità iraniane – “che deve cessare” – e a questo proposito accolgono “con favore” le ultime sanzioni adottate, comprese quelle che coinvolgono 11 persone e 4 entità coinvolte nell’omicidio di Mahsa Amini.
#COREPERII | ✅ #Iran #sanctions in record time! After 3 days of talks, EU ambassadors agreed on measures against entities supplying Iranian drones that hit #Ukraine. Written procedure is over, sanctions come into force this afternoon on publication in the Off. Journal. #EU2022CZ pic.twitter.com/Fjqaqz7mfj
— EU2022_CZ (@EU2022_CZ) October 20, 2022
La nuova tranche di sanzioni contro l’Iran ha preso di mira tre figure di vertice dell’esercito, tra cui spicca il il capo di Stato maggiore delle forze armate, Mohammad Hossein Bagheri: “Supervisiona il programma militare di velivoli senza equipaggio (Uav) e svolge un ruolo fondamentale nella cooperazione in materia di difesa dell’Iran con la Federazione russa”, si legge nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che precisa il suo coinvolgimento “nell’espansione all’estero degli Uav di fabbricazione iraniana”. Gli altri due sanzionati sono Sayed Hojatollah Qureishi, capo del dipartimento Forniture, ricerca e affari industriali presso il ministero iraniano della difesa e della logistica delle forze armate (“È incaricato di negoziare l’accordo con la Federazione russa in relazione alla fornitura di velivoli senza equipaggio”) e Saeed Aghajani, a capo del comando Uav della forza aerospaziale del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche, che “supervisiona e dirige la pianificazione, l’equipaggiamento e la formazione per le operazioni” all’estero.
L’entità inserita nella lista di misure restrittive è invece la Shahed Aviation Industries, società legata alla forza aerospaziale del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche in Iran, “responsabile della progettazione e dello sviluppo dei velivoli senza equipaggio (Uav) della serie Shahed”. I droni sviluppati dall’azienda iraniana sono stati forniti al Cremlino e utilizzati nei bombardamenti sulle città ucraine delle ultime due settimane. In altre parole, Shahed “è responsabile di fornire un sostegno materiale ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza, nonché la stabilità e la sicurezza, dell’Ucraina”, specificano le sanzioni Ue. A denunciare il legame tra il regime teocratico e il Cremlino e l’uso dei droni Shahed 136 a guida Gps – che possono volare per oltre duemila chilometri – era stato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in videocollegamento da un bunker a Kiev al Consiglio Affari Esteri di lunedì e la Commissione si è subito attivata per la raccolta di prove sul legame diretto nella vendita a Mosca da parte di Teheran.