Bruxelles – Un bilancio comunitario a prova di futuro. Prima Ursula von der Leyen, ora anche Roberta Metsola ha evidenziato i limiti dell’attuale bilancio comunitario europeo che manca “delle risorse e della flessibilità” per rispondere alle crisi o per finanziare nuove priorità. E’ nel tradizionale intervento di apertura del Consiglio europeo in corso oggi e domani (20-21 ottobre) a Bruxelles che la presidente del Parlamento europeo ha chiesto ai leader dell’Ue di prendere in considerazione una revisione dell’attuale quadro finanziario pluriennale “per adeguarci ai tempi”. Convinta che soluzioni temporanee fuori budget o semplicemente una revisione “non daranno alle persone le risposte che si aspettano da noi”.
Metsola parla da leader dell’istituzione che, insieme agli Stati al Consiglio Ue, ha potere di controllo sul bilancio comunitario ed è co-legislatore. Ai capi di stato e governo riuniti nella capitale belga per discutere principalmente di come affrontare la crisi dell’energia, ha ricordato che un bilancio “a prova di futuro” deve avere “flessibilità intrinseca” e i “massimali dovrebbero essere innalzati ove necessario per riflettere le esigenze emergenti e le nuove priorità”. Quanto concordato dai co-legislatori poco più di un anno per l’esercizio finanziario attuale (2021-2027) “appare già come qualcosa di superato, appartenente a un altro mondo”, ha sottolineato Metsola in conferenza stampa.
Today's #EUCO must take decisions.
We must go further and faster. On energy, on inflation, on Ukraine.
I am convinced that together, we can deliver. https://t.co/XWvoYBE2sp
— Roberta Metsola (@EP_President) October 20, 2022
“Manca di flessibilità necessaria che ci serve per rispondere alla crisi”, ma non è solo una questione di trasferimento delle risorse dagli Stati membri “e neanche tanto della necessità di più soldi, quanto della nostra capacità di risposta alle nuove priorità e alle sfide”. Dal primo gennaio 2021 è entrato in vigore l’attuale quadro finanziario pluriennale che si applica al periodo 2021-2027 e mette a disposizione circa 1.074 miliardi di euro a sostegno dei programmi europei. A queste risorse, nel 2020 l’Unione europea ha concordato di aggiungere altri 800 miliardi di euro provenienti dal fondo Next Generation Eu, pensato per la ripresa dalla pandemia e varato emettendo debito comune sui mercati. Le risorse complessive del pacchetto, bilancio più fondo di ripresa, ammontano quindi a 1.800 miliardi di euro, ma sono in tanti a credere che non siano sufficienti per affrontare le sfide di sicurezza trainate dalla guerra di Russia in Ucraina, tra cui l’indipendenza energetica.
L’idea che sia necessario un ripensamento del bilancio a lungo termine è condivisa anche dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. L’occasione, secondo Bruxelles, potrebbe essere la revisione intermedia del bilancio prevista l’anno prossimo, nel 2023. La leader dell’Eurocamera ha ricordato ancora che l’aumento dei prezzi dell’energia sta “ovviamente alimentando l’inflazione, con conseguente riduzione del reddito disponibile per famiglie e imprese”. E i leader sono a Bruxelles per discutere proprio di questo, della risposta dell’Ue all’aumento dei prezzi dell’energia. “Il Consiglio europeo deve prendere decisioni, non c’è altra scelta. Le persone sono preoccupate dalla crisi e il tempo di compiere piccoli passi è finito”, ha ammonito Metsola in conferenza stampa. Bruxelles può “tenere sotto controllo le bollette, possiamo ammortizzare gli effetti socio-economici della crisi e possiamo abbassare i prezzi del gas e dell’elettricità, ma possiamo farlo solo insieme”, ha aggiunto. Ha ricordato ancora che l’Unione europea deve lavorare ad “azioni comuni, solidarietà nell’approvvigionamento di gas e creazione di un mercato unico dell’energia”.