dall’inviato a Strasburgo – Ha scelto parole durissime la capogruppo dei Socialisti e democratici, Iratxe Garcia Perez, per commentare le prime nomine del nuovo governo italiano a guida Fratelli d’Italia. Nell’aula riunita a Strasburgo, davanti alla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, la presidente di S&D si è scagliata prima contro Forza Italia, accusata di essere passata da “pilastro del centro destra a stampella del post-fascismo”, poi contro la seconda e la terza carica dello Stato scelte da Giorgia Meloni: Ignazio La Russa, “un nostalgico del ventennio fascista”, e Lorenzo Fontana, definito “antiabortista, pro Putin, euroscettico e omofobo”.
Alla presidente spagnola dei socialisti europei hanno immediatamente risposto in aula gli eurodeputati Marco Zanni della Lega e Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia. I due parlamentari italiani hanno preso parola in difesa del nuovo esecutivo, chiedendo ai “paladini della democrazia” presenti in aula “più rispetto per chi democraticamente ha scelto il proprio governo”. Rivolgendosi direttamente alla Garcia Perez, Zanni ha aggiunto: “Se fossi la leadership socialista, mi preoccuperei piuttosto del fatto che il primo leader che andrà a rendere omaggio al dittatore cinese sarà il cancelliere tedesco socialista Scholz”. Fidanza ha ricordato che “La Russa, ai tempi della Merkel, era ministro della Difesa di un partito che esprimeva in quest’aula 29 deputati, e che non ha causato nessuna minaccia per la democrazia europea”.
Intervenuta per commentare il pacchetto energia proposto dalla Commissione, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno ha glissato sulla questione ringraziando “Mario Draghi e il suo governo, perché senza la sua esperienza l’Europa in questi mesi sarebbe stata molto più fragile”. Domani Draghi parteciperà per l’ultima volta al Consiglio Europeo in qualità di presidente del Consiglio: il mese successivo toccherà a Giorgia Meloni e ai suoi ministri, che potranno così dimostrare che le accuse rivolte oggi alla nuova maggioranza italiana dalla presidente S&D sono, come le ha definite l’europarlamentare di Forza Italia Massimiliano Salini, “affermazioni capricciose, tipiche di quel modello di politica che punta più sulla polemica che sul rapporto sano e di lavoro sulla realtà”.