Bruxelles – Nuove regole e, soprattutto, regole comuni. Sono duecento i medici “esperti nelle varie branche della medicina” che nel pomeriggio di oggi (12 ottobre) si incontreranno al Parlamento europeo di Bruxelles per prendere parte al Congresso dei medici dal titolo “La sanità europea del futuro”, organizzato dall’eurodeputata, e medico, Luisa Regimenti. “C’è grande attesa per l’evento”, confida a Eunews l’onorevole di Forza Italia del gruppo del Partito popolare europeo (PPE). I 200 medici italiani volano a Bruxelles per portare il loro contributo dottrinario, la loro esperienza qui in Europa.
Eunews: Quali saranno i temi al centro dell’evento?
Regimenti: “Si parlerà della sanità europea del futuro perché i progressi della scienza sono tali e tanti al momento che è necessario darsi nuove regole e regole comuni. Parleremo di un nuovo codice deontologico, ovvero nuove regole etiche che tutti i medici dell’Unione europea dovranno osservare, così un malato che si trovi ad essere curato a Palermo o a Oslo avrà lo stesso trattamento sia farmacologico sia etico. Si troverà di fronte un medico che ha la medesima formazione”.
E.: L’innovazione è parte centrale di una strategia sanitaria del futuro…
R:. “Quanto alle innovazioni parleremo di medicina digitale e di telemedicina. Ancora, della possibilità di effettuare interventi chirurgici o visite a distanza. Sembra fantascienza ma il chirurgo che si trova a New York può operare un paziente a Roma. Nuove problematiche ma anche nuove frontiere della scienza. Soprattutto dal punto di vista farmacologico parleremo delle nuove frontiere alla cura del tumore, dei farmaci personalizzati che portano tante speranze ai malati”.
E.: La Commissione europea sta lavorando per presentare nei prossimi mesi una strategia globale per la sanità (in programma il 16 novembre) e una revisione della legislazione farmaceutica (21 dicembre). Temi che sanno al centro dell’evento organizzato da Eunews a Roma il 25 ottobre, al quale lei parteciperà come relatrice. Come eurodeputata cosa si aspetta dalle due proposte legislative?
R:. “In commissione giuridica del Parlamento europeo (Jury) ho già lavorato per l’opinione sulla strategia farmaceutica (presentata dall’Esecutivo europeo nel 2020, ndr), mi sono occupata dei brevetti e della possibilità che le piccole e medie imprese possano sperimentare e creare nuovi farmaci. Mi aspetto anche in questo una forte azione europea innanzitutto per l’approvvigionamento di materie prime che attualmente provengono da Paesi terzi che, abbiamo visto, possono da un giorno all’altro toglierci gli approvvigionamenti e quindi lasciare i cittadini europei senza farmaci importantissimi come quelli salvavita. Mi aspetto che siano concepite a 360 gradi per tranquillizzare la popolazione che i farmaci ci sono e ci sono per tutti”.
E:. Lei è membro della commissione speciale sugli insegnamenti tratti dalla pandemia di COVID-19. Che lavoro sta facendo la commissione, state già organizzando le raccomandazioni da presentare alla Commissione europea?
R:. “La commissione speciale COVI ha allargato i propri compiti, approfondendo una serie di tematiche. Non ultima, quella farmacologica e il contrasto alla pandemia, oltre che la possibilità di intervenire con una serie di dispositivi medici che non sono soltanto i vaccini, ma anche i farmaci antivirali. Le minacce di virus pericolosi che contrastano la vita serena degli uomini sono molte e possono diffondersi in ogni momento. Il cittadino europeo deve poter vivere sereno sapendo che c’è una sanità responsabile, informata e preparata”.
E:. Che lezioni dobbiamo apprendere sulla gestione di future emergenze sanitarie come la pandemia?
“Dobbiamo imparare dal passato, ci siamo trovati estremamente impreparati di fronte all’emergenza e ora approfittiamo di questo periodo di pace sanitaria per progettare insieme le difese per il futuro. Oggi parleremo anche di una task force medico-legale pronta a intervenire in caso di pandemia e in caso di disastri. Ma anche intervenire in casi di guerre, come quella in Ucraina, perché medici legali specializzati possano essere in grado di stabilire le dinamiche della morte dei soldati ed eventualmente sconfessare i crimini di guerra”.
E:. Secondo lei la possibilità di prolungare il lavoro della commissione speciale oltre i 12 mesi previsti dal regolamento?
R:. “Francamente lo auspico. E’ un lavoro importante che stiamo facendo in una commissione che lavora incessantemente e nella quale vi sono molti deputati che sono medici e che quindi possono portare un valore aggiunto ai lavori della commissione”.