Bruxelles – Il Lussemburgo sarà al fianco dell’Austria nella sua battaglia legale contro la Commissione europea per la decisione di etichettare gas e nucleare tra gli investimenti sostenibili dell’Ue. Il governo di Vienna ha formalizzato l’intenzione di far causa all’Ue, presentando venerdì 7 ottobre un ricorso alla Corte di giustizia europea per annullare l’atto delegato complementare sulla tassonomia, il sistema di classificazione degli investimenti sostenibili.
Bruxelles si trova ad affrontare già due dispute legali aperte da una dozzina di organizzazioni non governative ‘verdi’ a metà settembre – da una parte, le organizzazioni ambientaliste ClientEarth, Transport & Environment (T&E), European Policy Office del Wwf e il Bund (Friends of the Earth Germany); dall’altra, in un’azione legale parallela, anche le associazioni nazionali Greenpeace di otto Stati membri compresa l’Italia – “Dobbiamo salvaguardare la fiducia dei consumatori e degli investitori”, che devono essere sicuri che se un prodotto “è etichettato come verde, in realtà ha un contenuto verde”, ha denunciato la ministra austriaca per l’azione per il clima, Leonore Gewessler, in una serie di tweet, sostenendo che la decisione di includere gas e nucleare nel regolamento sulla tassonomia non “rende giustizia agli sforzi europei per un futuro buono e rispettoso del clima”.
Die @EU_Commission hat einige wesentliche rechtliche Regeln & sogar die kritische Stellungnahme ihres eigenen Expertengremiums komplett ignoriert. Das zeigt klar: Die #fossilen #Lobbygruppen wurden zufriedengestellt & sie selbst sind nicht von ihrer Entscheidung überzeugt. (7/7)
— Leonore Gewessler (@lgewessler) October 10, 2022
L’azione legale di Vienna è stata immediatamente sostenuta anche dal governo di Lussemburgo che in una nota diramata ieri ha confermato l’intenzione di intervenire a fianco dell’Austria, presentando a sua volta il suo ricorso ai tribunali europei. Una volta accettata la domanda, si legge nella nota, “il Lussemburgo potrà presentare la propria memoria difensiva alle Corti europee. La presente memoria difensiva conterrà gli argomenti di merito contro il regolamento delegato “tassonomia”.
Gas e nucleare nella tassonomia verde
La Commissione europea ha proposto all’inizio di febbraio il secondo atto delegato del regolamento sulla tassonomia dedicato alle “fonti di transizione”, quindi anche al gas e nucleare come fonti che ritiene utili al passaggio a un’economia pienamente decarbonizzata. La tassonomia verde è un sistema di classificazione per stabilire criteri comuni a livello europeo per le attività economiche sostenibili a livello ambientale con cui finanziare il Green Deal, così da orientare gli investimenti (principalmente quelli privati). A livello normativo si tratta di un regolamento che fissa sei obiettivi ambientali, che non possono essere compromessi da un’attività considerata “sostenibile” a livello ambientale così come un’attività economica per entrare nella tassonomia deve contribuire “in maniera significativa” al raggiungimento di almeno uno di questi. Alla legislazione europea “secondaria”, ovvero agli atti delegati (che Parlamento e Consiglio non possono emendare ma solo approvare in blocco), la Commissione ha affidato il compito di stabilire i criteri specifici per le singole attività.
Il primo atto delegato è stato presentato ad aprile 2021, coprendo oltre dieci settori dall’energia rinnovabile alla silvicoltura passando per la ristrutturazione degli edifici e i trasporti. Parlamento e Consiglio, in qualità di co-legislatori, hanno avuto quattro mesi di tempo per affossare il regolamento ma in entrambi i casi non si è riusciti a trovare una maggioranza tale da riuscire ad affossarlo e dopo mesi di litigi e tensioni l’atto delegato è stato definitivamente adottato. Ai Paesi Ue contrari e allo Ong ambientaliste non rimane ora che il ricorso alla Corte dell’Ue.