Bruxelles – Il momento delle scelte, delle decisioni che definiranno l’Unione europea di domani. La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, apre il Vertice europeo informale in corso oggi (7 ottobre) a Praga con un appello ai capi di Stato e governo a non voltarsi le spalle a vicenda, ad affrontare le sfide di un mondo che cambia (spingendo anche l’Europa a cambiare con esso) e, soprattutto, a farlo insieme, coordinati.
Dal sostegno militare all’Ucraina, alla crisi dei prezzi dell’energia, passando per l’incertezza economica. E’ un appello all’unità, quello di Metsola, che arriva il giorno successivo al primo esperimento di Europa allargata a 44, nella comunità politica europea. La guerra di Russia in Ucraina sta cambiando il volto del continente europeo e anche l’Unione “deve adattarsi a questa nuova realtà e garantire che i nostri sistemi siano capaci della resilienza necessaria”, ha riconosciuto Metsola nel tradizionale discorso pronunciato dal capo del Parlamento europeo in apertura al vertice. Per farlo, ha ammonito la presidente, è imperativo “rimanere uniti, dobbiamo rimanere uniti e resistere alla facile tentazione di farcela da soli per un guadagno a breve termine”.
A partire dalla risposta alla crisi energetica, che è dominante oggi sul tavolo dei capi di stato e governo. Un Vertice Ue che se pure informale (quindi senza decisioni) avrà molto da dire per prepare il Vertice ordinario che si terrà a Bruxelles il 20-21 ottobre. “Abbiamo bisogno di un forte segnale di unità e per questo il Parlamento europeo chiede un tetto massimo del prezzo del gas a livello di blocco dell’UE”, ha aggiunto Metsola. “È essenziale che l’UE parli con una sola voce”, ha aggiunto, sottolineando che “l’attuale mix di misure spesso incompatibili adottate a livello nazionale non è sostenibile a medio o lungo termine”, in riferimento allo scudo da 200 miliardi di euro varato dal governo di Berlino nelle scorse settimane che ha sollevato critiche e preoccupazioni per il rischio di frammentare il mercato interno.
Insieme anche per quanto riguarda i negoziati con i partner sulle forniture di energia. “Presto arriverà la primavera e i nostri depositi di gas avranno bisogno di essere riempiti e, a quel punto, dobbiamo essere in una situazione in cui possiamo acquistare gas a prezzi ragionevoli da partner affidabili”, ha sottolineato. Sul tavolo dei capi di stato e governo anche la piattaforma per gli acquisti congiunti di energia lanciata dalla Commissione europea lo scorso 7 aprile, mai realmente diventata operativa per gli acquisti comuni. Ha poi evocato la necessità che l’unione dell’energia diventi presto una realtà, facendo leva sulle interconnessioni che sono fondamentali per Paesi come l’Italia, la Spagna e il Portogallo. I leader si confronteranno anche sul sostegno a Kiev nella lotta di resistenza contro la Russia. “Gli ucraini devono essere in grado di difendersi. In questa nuova e più pericolosa fase della guerra, hanno bisogno dell’armatura pesante che consentirà loro di respingere, in particolare i carri armati”, ha detto con forza Metsola, secondo cui “ci sono opzioni sul tavolo che ci permetteranno di aiutare, senza esaurire le nostre capacità di difesa nazionale, sia attraverso un’iniziativa di prestito-affitto o attraverso la cosiddetta idea del carro armato Leopard 2. Nessuno è perfetto, ma non fare nulla non può essere un’opzione”.