Bruxelles – Una prima volta del genere non si vedeva da tempo sul continente europeo o, come confermano fonti europee, “non è mai esistito un format simile” nella storia dell’Europa. Alla vigilia dell’inaugurazione della prima riunione della Comunità Politica Europea (Cpe) si alzano le aspettative per il nuovo format di confronto tra i capi di Stato e di governo del continente che vedrà la luce a Praga dopo un’estate di intenso lavoro per mettere a terra la proposta congiunta del presidente francese, Emmanuel Macron, e del Consiglio Europeo, Charles Michel, di creare una piattaforma di coordinamento tra Paesi Ue ed extra-Ue sulle maggiori questioni di importanza strategica comune.
Nella capitale della Repubblica Ceca (che detiene attualmente la presidenza di turno semestrale del Consiglio dell’Ue) saranno presenti tutti i 44 leader invitati, anche se le stesse fonti europee fanno sapere che la premier danese, Mette Frederiksen, “potrebbe arrivare più tardi, perché impegnata con il proprio Parlamento nazionale“, secondo altre fonti diplomatiche potrebbe invece non arrivare per niente. Proprio oggi (mercoledì 5 ottobre) Frederiksen ha indetto a sorpresa elezioni anticipate per il primo novembre, per evitare un voto di sfiducia al Folketing (il Parlamento unicamerale). Oltre al presidente Michel e alla numero uno della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, allo stesso tavolo siederanno i Ventisette più altri 17 Paesi extra-Ue: dal Regno Unito alla Turchia, dall’Islanda alla Norvegia, fino ai sei dei Balcani Occidentali (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia), Liechtenstein, Svizzera, Georgia e Moldova, i belligeranti Armenia e Azerbaigian, più il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in videocollegamento da Kiev e il premier, Denys Shmyhal, di persona. Non hanno ricevuto l’invito i micro-Stati di Andorra, Monaco e San Marino, ma non si esclude che possano partecipare al prossimo vertice.
Le questioni di interesse comune sono molteplici e offriranno un’occasione di scambio di vedute tra Paesi che presentano posizioni anche molto distanti tra loro su energia, economia, ambiente, mobilità, migrazione, sicurezza, guerra russa in Ucraina. In ogni caso il messaggio che veicola una riunione di tale portata – sia in termini di presenza numerica, sia di partecipazione politica – “è fondamentale” nel contesto dell’invasione dell’Ucraina che sta proseguendo da più di sette mesi sul continente europeo, dal momento in cui dimostra alla Russia che tutta l’Europa è mossa da uno spirito diplomatico nella risoluzione delle sfide comuni e delle controversie tra Stati. In questo senso si inserisce la volontà espressa nelle conclusioni del vertice dei leader Ue di fine giugno di percorrere una strada che ridisegni la politica di integrazione sul continente, superando attraverso la Comunità Politica Europea l’attuale visione binaria dentro/fuori l’Unione. Le fonti spiegano che se durante la crisi Covid-19 “non abbiamo mai discusso delle politiche sanitarie con tutti i partner insieme”, oggi è “cruciale” non ripetere lo stesso errore nel pieno della crisi energetica.
Diplomatici Ue rendono noto che la prima riunione della Comunità Politica Europea si aprirà con una sessione plenaria in cui ci saranno “brevi scambi di battute”. In totale saranno cinque gli interventi: uno da parte del premier ceco, Petr Fiala, a nome dell’Ue e quattro di Paesi extra-Ue, più precisamente Albania, Norvegia, Regno Unito e Ucraina. Seguiranno quattro tavole rotonde incentrate su due temi fondamentali: pace e sicurezza, energia, clima e situazione economica. Dopo gli incontri bilaterali tra i leader – di cui però l’agenda del vertice non fornirà dettagli – la giornata si chiuderà con un’ultima sessione plenaria con cena di lavoro, in cui si cercherà di tirare le somme dei discorsi delle tavole rotonde, si individueranno le iniziative su cui continuare a lavorare e si deciderà il Paese che ospiterà fra sei mesi la seconda riunione della Cpe (sicuramente extra-Ue, e la Gran Bretagna si è già candidata). Una conferenza stampa è prevista verso le 21.45.
La proposta di una Comunità Politica Europea era stata avanzata con tutta una serie di dettagli dal presidente francese Macron (allora presidente di turno del Consiglio dell’Ue), all’evento conclusivo della Conferenza sul Futuro dell’Europa del 9 maggio. Pochi giorni più tardi il numero uno del Consiglio Michel aveva ribadito la necessità di una nuova cooperazione sul continente attraverso una “comunità geopolitica europea” e, nella stessa occasione, era stata presentata anche la possibilità di riformare il processo di adesione all’Ue, per renderlo “più rapido, graduale e reversibile”. Un tema a cui guardano con attenzione i Balcani Occidentali, rassicurati sul fatto che “non c’è nessuna volontà di rimpiazzare” il processo di adesione all’Ue con la nuova iniziativa continentale, continuano a ripetere i funzionari europei. Allo stesso tempo per Bruxelles è diventato chiaro il bisogno di portare avanti anche “discussioni più ampie” che non riguardino esclusivamente l’adesione all’Unione, come succede invece ai vertici Ue-Balcani Occidentali.