dall’inviato a Strasburgo – Una strategia per difendere le infrastrutture critiche, un invito a prezzi al tetto del gas. Misure che hanno in comune due cose: lavoro comune, europeo, a ventisette, e sicurezza energetica. Ursula von der Leyen continua a ripetere il mantra del procedere uniti. “Negli ultimi sette mesi, insieme, abbiamo compiuto passi importanti”. Un riferimento alle sanzioni senza precedenti, che adesso stanno per raggiungere l’ottavo pacchetto. Ma non solo a quello. La presidente della Commissione europea, nel suo intervento in Aula a Strasburgo, chiede di compiere qualche passo in più. A partire dalle infrastrutture.
Ha un piano in cinque punti che condivide con gli europarlamentari. E’ la strategia che considera come valida per convincere a lavorare tutti insieme. Innanzitutto, “dobbiamo essere più preparati”, e in tal senso “abbiamo approvato una nuova legislazione che rafforzerà la resilienza delle entità critiche dell’UE”. Seconda necessità: stress-test. “Dobbiamo identificare i suoi punti deboli e preparare la nostra reazione a interruzioni improvvise”. Qui, assicura von der Leyen, “lavoreremo con gli Stati membri per garantire prove di stress efficaci nel settore energetico”, a cui far seguire “altri settori ad alto rischio, come le infrastrutture digitali ed elettriche offshore”. Il terzo punto consiste nell’aumentare la nostra capacità di risposta attraverso il nostro meccanismo di protezione civile dell’Unione. Ancora, serve un “migliore uso della nostra capacità di sorveglianza satellitare per rilevare potenziali minacce”. Quinti punto del piano: “Rafforzeremo la cooperazione con la NATO e i partner chiave come gli Stati Uniti su queste questioni critiche”.
Il quinto punto rischia è probabilmente quello che a Mosca verrà accolto con disappunto, considerando come il Cremlino abbia da sempre voluto meno Alleanza atlantica. E’ l’effetto collaterale dell’aggressione all’Ucraina, e una delle risposte del vecchio continente. Von der Leyen va avanti, e la sua strategia contempla anche un intervento radicale per calmierare i prezzi.
“Siamo pronti a discutere di un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato per generare elettricità”, annuncia la presidente dell’esecutivo comunitario, convinta che questo tetto rappresenterebbe anche “un primo passo verso una riforma strutturale del mercato elettrico”. Una mossa obbligata per “limitare questo impatto inflazionistico del gas sull’elettricità, ovunque in Europa”, ma anche perché il mercato e la borsa del gas olandese, il TTF, “non è più rappresentativo del nostro mercato, che oggi include più GNL”. Assicura i suoi interlocutori olandesi sulla natura “temporanea” della misura, e che lavorerà, insieme ai partner UE, per un massimale ai prezzi che sia “concepito adeguatamente per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento”