Bruxelles – Nell’era della tecnologia 4.0 aumentano i rischi per i consumatori e l’Unione Europea non può rimanere a guardare. Ecco perché la Commissione Ue è intervenuta oggi (mercoledì 28 settembre) con due proposte per adeguare le norme sulla sicurezza dai rischi dei prodotti alla diffusione di sistemi digitali e di intelligenza artificiale. “Pur considerando l’enorme potenziale delle nuove tecnologie, dobbiamo sempre garantire la sicurezza dei consumatori”, ha sottolineato il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, presentando l’adattamento della direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti e la nuova direttiva sulla responsabilità per l’intelligenza artificiale (IA).
La prima proposta riguarda la modernizzazione delle norme esistenti sulla responsabilità oggettiva dei produttori per i prodotti difettosi, in particolare sulle tecnologie intelligenti. “Le norme riviste daranno alle imprese la certezza del diritto in modo che possano investire in prodotti nuovi e innovativi e garantiranno che le vittime possano ottenere un giusto risarcimento quando i prodotti difettosi, compresi quelli digitali e ricondizionati, causano danni”, si legge nel testo. Saranno modernizzate le norme sulla responsabilità per i modelli aziendali dell’economia circolare, garantendo trasparenza ed equità per le aziende che modificano in modo sostanziale i prodotti. Al centro dell’attenzione dell’esecutivo comunitario ci sono i rischi per i nuovi prodotti digitali, permettendo il risarcimento dei danni quando prodotti come robot, droni o sistemi domestici intelligenti sono resi insicuri da aggiornamenti software, intelligenza artificiale o servizi digitali necessari per il funzionamento del prodotto, ma anche quando i produttori non affrontano le vulnerabilità della sicurezza informatica. Condizioni di “maggiore parità” tra produttori Ue ed extra-Ue (“Quando i consumatori sono danneggiati da prodotti non sicuri importati, potranno rivolgersi all’importatore o al rappresentante Ue del produttore per ottenere un risarcimento”) e piano di parità tra consumatori e produttori nella divulgazione delle prove sulla sicurezza dei prodotti.
Per la prima volta nella storia è stata poi proposta un’armonizzazione mirata delle norme nazionali in materia di responsabilità per l’IA, con nuove norme che dovrebbero rendere più facile per le vittime di danni legati a questo tipo di sistemi digitali di ottenere un risarcimento. Secondo quanto previsto dalla proposta di legge dell’esecutivo comunitario dell’aprile 2021, “saranno garantiti gli stessi standard di protezione, come se i danni fossero causati in qualsiasi altra circostanza” e sarà semplificato l’iter legale quando sarà necessario dimostrare la colpa sui danni, con l’introduzione di due nuove regole. La prima prevede che, nelle circostanze in cui è stata stabilita una “colpa rilevante “e sembra “ragionevolmente probabile” un nesso causale con le prestazioni dell’intelligenza artificiale, entrerà in gioco la cosiddetta “presunzione di causalità“. La seconda regola metterà a disposizione delle vittime “maggiori strumenti per ottenere un risarcimento legale”, introducendo un diritto di accesso alle prove da parte delle aziende e dei fornitori, “nei casi in cui è coinvolta l’IA ad alto rischio”.
“Standard adeguati di protezione per i cittadini dell’Ue sono la base della fiducia dei consumatori e del successo dell’innovazione”, ha ricordato il commissario Reynders, spiegando che nuove tecnologie come droni o servizi di consegna gestiti dall’intelligenza artificiale “possono funzionare solo se i consumatori si sentono sicuri e protetti“. In linea con la necessità di rendere “il nostro quadro giuridico adatto alle realtà della trasformazione digitale”, fonti Ue precisano che “la direttiva sulla responsabilità per l’intelligenza artificiale coprirà anche le auto a guida autonoma“.