Bruxelles – Il governo uscente di Mario Draghi ha fatto bene, e per questo si merita un secondo pagamento nell’ambito del programma di ripresa. Ora “spetterà al prossimo governo italiano fare ogni sforzo per cogliere questa opportunità”. Il messaggio che arriva da Bruxelles è chiaro. All’indomani della vittoria elettorale delle forze sovraniste in Italia, l’esecutivo comunitario risponde con lo sblocco di 21 miliardi di euro (10 miliardi di euro in sovvenzioni e 11 miliardi di euro in prestiti). “L’Italia sta dimostrando un continuo e importante impulso alle riforme in settori chiave, come il pubblico impiego e gli appalti pubblici”, sottolinea, non a caso, la presidente Ursula von der Leyen. Perché poi aggiunge: “Continuate a lavorare bene!“. Un appunto valido non tanto per chi esce da palazzo Chigi e dai ministeri, ma per chi vi sta per entrare.
Fin qui vengono premiate riforme e affidabilità. La Commissione europea aveva già erogato 21 miliardi di euro a metà aprile. Ora si dà il via libera un esborso di pari ammontare sulla base dei risultati già raggiunti e quelli che ci si impegna a raggiungere. Il programma di lavoro è di quelli fitti e impegnativi, votato davvero al rilancio in grande stile. La richiesta di pagamento vidimata a Bruxelles riguarda investimenti “in settori strategici chiave”, ricorda l’esecutivo comunitario. I 21 miliardi di euro serviranno per la banda ultra-larga e il 5G, la ricerca e l’innovazione, il turismo e la cultura, l’idrogeno, la riqualificazione urbana e la digitalizzazione delle scuole. Tutti impegni che rispondono all’agenda europea della doppia transizione, verde e digitale, a cui si aggiunge la riforma del sistema giudiziario e ridurre l’arretrato giudiziario.
Il governo Fdi-Fi-Lega si ritroverà dunque in eredità il lascito dell’operato di Draghi, e dovrà sapere continuare in quel solco se vorrà continuare a essere considerato politicamente affidabile e credibile, oltre che efficace. Paolo Gentiloni non potrebbe essere più esplicito quando afferma che NextGenerationEU, il meccanismo in cui ricade il Recovery Fund, “è lo strumento comune più efficace di cui disponiamo” come Europa, e che “per l’Italia rappresenta un’opportunità unica per costruire un’economia più competitiva e sostenibile e una società più equa”. Vuol dire che da ora in poi “spetterà al prossimo governo italiano fare ogni sforzo per cogliere questa opportunità“, rimarca il commissario per l’Economia, neanche lui casualmente come la presidente von der Leyen. Proprio come lei, lascia anche lui un appunto a Meloni & Co. “E’ fondamentale onorare gli impegni rimanenti del Pnrr per realizzare il cambiamento strutturale necessario per indirizzare l’economia italiana su un percorso di crescita forte e duratura”. Altrimenti all’annuncio di oggi potrebbero non seguirne altri.