Bruxelles – Una rapida lettura dei principali quotidiani esteri lascia pochi dubbi su come viene percepito fuori dai confini italiani il risultato del voto del 25 settembre: ha vinto la destra, l’estrema destra, il post-fascismo. Nessun ‘centro-destra’ – come ancora in Italia viene definito – dopo il 26 per cento conquistato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che non solo supera i due maggiori alleati di coalizione messi insieme (Lega sotto il 9 e Forza Italia sull’8), ma che da sola ha anche battuto l’intero fronte di centro-sinistra (con il Partito Democratico, seconda forza in Parlamento, inchiodato 7 punti percentuali sotto FdI). Ecco perché per la stampa estera le elezioni politiche del 2022 sono la consacrazione di quello che Die Zeit ha definito senza troppi giri di parole “il fascismo degli italiani per bene“, richiamandosi sia alle radici del partito di Meloni nel Movimento Sociale Italiano (diretta emanazione del Partito Fascista nel secondo dopoguerra), sia alle polemiche sulle recenti dichiarazioni del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sulla guerra in Ucraina di Putin.
Le interpretazioni sono più o meno dure a seconda della linea editoriale, ma è comune l’interpretazione della stampa estera di una vittoria senza appello alle elezioni italiane da parte dei nazionalisti di destra. “Giorgia Meloni rivendica la vittoria per diventare la prima ministra dell’Italia più di estrema destra dopo Mussolini“, titola dall’altra parte dell’Atlantico la CNN, sviluppando il contenuto del tweet pubblicato a pochi minuti dalle primissime proiezioni di mezzanotte. Anche The Economist si riferisce al “governo più di destra [mai visto, ndr] da decenni“, mentre The New York Times definisce Fratelli d’Italia hard-right party (partito di “destra dura”, di estrema destra). Ma lo stesso articolo di analisi del voto ricorda che “a differenza della Germania, dove affrontare il passato nazista del Paese è un progetto nazionale, il processo post-bellico in Italia si è caratterizzato da un’amnesia deliberata” e “oggi questo processo è culminato nell’ascesa di Meloni, dopo diversi decenni in cui elementi di estrema destra sono stati gradualmente portati sulla scena politica, legittimati e resi familiari agli elettori italiani”.
E a proposito di Germania questa mattina Süddeutsche Zeitung apre il suo sito online con “Trionfano i postfascisti italiani” e Frankfürter Allgemeine Zeitung frena: “Oscillazione a destra, ma nessuna frana”. In Francia Le Figaro non forza la mano (“Meloni rivendica la guida del prossimo governo”) – così come ha deciso di fare Le Soir in Belgio – mentre Le Monde parla di “vittoria storica per Giorgia Meloni e l’estrema destra”. Anche la BBC caratterizza la coalizione vincitrice di “estrema destra” e The Guardian si sofferma sulla “celebrazione di Giorgia Meloni della ‘notte dell’orgoglio’, mentre gli exit poll indicano la vittoria della coalizione di estrema destra”. Attenta la Spagna alla questione del risultato inedito nella storia repubblicana italiana: “L’ultra-destra vince le elezioni per la prima volta in Italia”, è l’apertura di El País, ed El Mundo avverte che “la destra dura di Meloni vince in Italia e scuote l’Unione Europea“.
Si legge un’altra versione nella stampa estera dell’Europa orientale, con posizioni politiche più vicine agli alleati dei vincitori delle elezioni in Italia. “Giorgia Meloni saprà gestire l’Italia in modo equilibrato“, scrive il quotidiano ungherese Magyar Hírlap, mentre il polacco Gazeta Wyborcza si chiede “Chi è Giorgia Meloni? Per alcuni è la Marine Le Pen italiana, per altri è Mussolini in gonna”. Ma, in generale, sembra esserci poca attenzione negli organi d’informazione di Budapest e Varsavia per la situazione politica italiana e per il nuovo governo a trazione Fratelli d’Italia.