Bruxelles – Incertezze, una nuova recessione che “non è inevitabile, ma le possibilità che ve ne possa essere una sono in aumento”. L’economia, dell’eurozona e non solo, resta sotto attacco e sotto stress, ma qualcosa si muove. Si intravedono segnali incoraggianti, di speranza. Li vede Paolo Gentiloni, che vuole condividere il suo ottimismo con la platea del seminario ‘A new EU, a new world?. “I prezzi dell’energia e dei generi alimentari sono scesi dai recenti massimi e le interruzioni della catena di approvvigionamento si stanno attenuando”, scandisce il commissario per l’Economia. “Questi sviluppi ridurranno le pressioni inflazionistiche, quindi l’inflazione potrebbe essere prossima al picco“.
Piccoli segnali di speranza in un contesto comunque non privo di sfide. “I mesi a venire saranno impegnativi”, e non potrebbe essere altrimenti con una crisi energetica e la stagione fredda alle porte. Complice il caro-energia, “potremmo avere a che fare con uno degli inverni generazionali più difficili”. Ma se il costo della vita raggiunge il suo massimo e inizia una traiettoria discendente allora le cose potrebbero rimettersi nei giusti binari di crescita e ripresa, e scongiurare una recessione. Perché proprio l’alta inflazione è uno dei tre rischi chiave per tenuta dell‘area dell’euro. Un altro è rappresentato dalle interruzioni della catena di approvvigionamento. Se è vero che queste “si stanno attenuando”, come scandito da Gentiloni, due ostacoli non da poco sarebbero in procinto di essere rimossi.
Certo, pesa ancora l’incertezza della guerra. Ma c’è anche la riforma del mercato elettrico, che la Commissione ha promesso al più tardi entro inizio 2023, che potrebbe contribuire ad abbattere ancora di più l’inflazione vista prossima al picco e la sua componente principale, il caro-bollette. “Abbiamo visto come il semplice annuncio di queste misure abbia contribuito a far scendere i prezzi“, sottolinea il membro italiano del team von der Leyen. Cautamente ottimista.