Bruxelles – “Solidarietà”, “coraggio”, “forza”. L’Unione europea è tutto questo, l’ha dimostrato sempre, l’ha dimostrato ancora di più di fronte all’aggressione russa dell’Ucraina. Ursula von der Leyen sceglie con cura le parole da pronunciare per il suo discorso sullo Stato dell’Unione. La presidente della Commissione europea difende l’Europa, ne annuncia uno slancio. Uno slancio riformatorio, innovativo, trasformativo. Ma soprattutto unitario. “I mesi che ci aspettano non saranno facili“, riconosce. C’è la recessione che incalza, la crisi energetica che morde, “una guerra contro la nostra energia, una guerra contro la nostra economia, una guerra ai valori, e una guerra al nostro futuro“.
Von der Leyen vuole mettere le cose in chiaro. “In gioco c’è tanto“. C’è la tenuta dell’Europa. “Si tratta di autocrazia contro democrazia”. Di fronte a questo momento decisivo, la presidente dell’esecutivo comunitario mostra di avere fede nell’Europa. “Sono qui con la convinzione che con coraggio e solidarietà Putin fallirà e l’Europa prevarrà”. Al leader del Cremlino chiarisce che “le sanzioni resteranno, perché questo è il momento per noi di mostrare determinazione, non pacificazione”.
Sceglie le parole, sceglie i toni, sceglie la mise. Giacca gialla su camicetta blu, i colori dell’Unione europea e della bandiera ucraina. Sceglie entrambe, e annuncia l’intenzione di accelerare il processo di adesione velocizzando l’integrazione economia, mentre quelle politica e giuridica seguiranno il loro corso. “Porteremo l’Ucraina nella nostra area europea di roaming gratuito“, promette. Come promette che la Commissione collaborerà con l’Ucraina per garantire” un accesso senza soluzione di continuità al mercato unico“.
Da quando è scoppiato il conflitto russo-ucraino, “gli europei non si sono nascosti, né hanno esitato”. Von der Leyen vuole quindi essere chiara sulla via da seguire: “Un’unione di determinazione e solidarietà“. Condivide con l’Aula le idee di un una nuova Europa, ancora più forte contro “il male” che la minaccia oggi. A prova di minacce. Annuncia la presentazione di un pacchetto per la difesa della democrazia, arricchita da una sorta di ‘istituzionalizzazione’ della Conferenza sul futuro dell’Europa. “I comitati cittadini che sono stati al centro della Conferenza diventeranno ora una caratteristica regolare della nostra vita democratica“. Annuncia un piano per la lotta alla corruzione e alla disinformazione, la strategie per materie prime critiche, la costruzione del mercato dell’idrogeno con tanto di apposita banca, la riforma del mercato dell’energia.
Annuncia la riforma del patto di stabilità, necessaria per “riscoprire lo spirito di Maastricht” e quindi l’Unione europea nelle sue radici, nella sua essenza, nella sua storia. E’ il trattato di Maastricht che trasforma la CEE nell’UE, permettendo quel salto in avanti nell’integrazione, non solo più economico-commerciale ma politica. Ancora una volta riferimenti ed espressioni sono quelle giuste, e l’Aula applaude.