Bruxelles – La strategia è pronta, manca solo il via libera del Parlamento Europeo. Ma il confronto tra gli eurodeputati in sessione plenaria a Strasburgo ha confermato che non dovrebbero esserci sorprese al voto di domani (martedì 13 settembre) sulla strategia europea per le foreste presentata dalla Commissione europea nel luglio del 2021, per aumentare la capacità di resistenza quantitativa e qualitativa di questo ambiente naturale sul suolo comunitario.
“È una strategia che indica la necessità di una gestione sostenibile delle foreste, per la riduzione del carbonio e la resistenza climatica”, ha sottolineato la relatrice tedesca Ulrike Müller (Renew Europe). Una strategia “attesa con impazienza” dagli eurodeputati, le cui aspettative si possono riassumere in quattro priorità: “Le foreste devono continuare a svilupparsi in modo multifunzionale”, “la gestione più giusta è quella sostenibile”, “proprietari e gestori sono i pilastri fondamentali per le loro conoscenze” e “servono competenze e conoscenze locali, come lo sono le foreste”. L’impostazione è condivisa dall’altoatesino Herbert Dorfmann (Ppe): “Non si può avere un’unica politica, ma una strategia comune può essere uno strumento di successo“. E anche Sabrina Pignedoli (Movimento 5 Stelle) avverte che “servono investimenti effettivi, non le briciole che sono arrivate fino a ora“, per rendere le foreste il “volano per lo sviluppo rurale”.
La strategia europea per le foreste è stata presentata lo scorso anno al fianco del pacchetto sul clima Fit for 55 e del nuovo obiettivo vincolante di assorbimento di 310 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030. Dal momento in cui le foreste sono i più grandi pozzi di assorbimento di carbonio – e la Commissione riconosce che quelle europee soffrono di molteplici pressioni, incluso il cambiamento climatico – la principale tra le azioni per migliorare la quantità e la qualità delle foreste sul territorio dell’Unione Europea riguarda il target di tre miliardi di nuovi alberi su tutto il continente prima della fine del decennio. Il Consiglio dell’Ue ha adottato la propria posizione nel novembre dello scorso anno e ora si attende solo il voto del Parlamento per l’inizio dei negoziati interistituzionali.
Oltre alla riforestazione e al rimboschimento delle foreste europee, la strategia Ue prevede anche la promozione della bioeconomia non basata sul legno, compreso l’ecoturismo, lo sviluppo di competenze e la responsabilizzazione dei cittadini, la protezione delle ultime foreste primarie rimaste sul continente e incentivi finanziari a proprietari e gestori per migliorare la quantità e la qualità delle aree verdi. “La Commissione incoraggia gli Stati membri a cercare vie per sostenere la protezione delle proprie foreste, hanno la flessibilità per stabilire le priorità”, ha sottolineato il commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, intervenendo al dibattito in plenaria.
Imprescindibile il sostegno alle funzioni socioeconomiche delle foreste europee, che si dovrà concentrare inoltre sul monitoraggio e la raccolta dei dati, ma anche sullo sviluppo di un’agenda di ricerca e innovazione per migliorare le conoscenze di questi ambienti naturali. “Nella seconda metà del 2023 pubblicheremo la proposta per il nuovo quadro armonizzato“, ha anticipato il commissario Sinkevičius, spiegando che “saranno utilizzati anche i dati satellitari di Copernicus”. Non saranno esclusi gli aspetti legislativi, attraverso il rafforzamento dell’applicazione dell’acquis comunitario e l’attuazione di un coerente quadro amministrativo forestale a livello Ue.