Bruxelles – Riformare il mercato elettrico dell’Unione europea, ma farlo usando il processo legislativo ordinario per non escludere il Parlamento europeo dalle decisioni. Si è tenuta questa mattina (8 settembre) al Parlamento europeo di Bruxelles la prima conferenza dei presidenti dei gruppi politici e la presidente Roberta Metsola dopo la ripresa dalla pausa estiva e vi ha preso parte anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Una partecipazione “dovuta” e scontata, preparatoria all’annuale discorso sullo Stato dell’Unione che la leader dell’Esecutivo pronuncerà mercoledì 14 settembre a Strasburgo, proprio di fronte agli europarlamentari riuniti in plenaria.
Il confronto preparatorio di von der Leyen con i principali gruppi all’Eurocamera (ieri ha avuto lo stesso confronto con gli ambasciatori dei Ventisette Paesi membri dell’Ue) è un’occasione per mettere a fuoco le priorità e i temi che saranno oggetto del discorso sullo stato dell’unione. E non è difficile immaginare che saranno la guerra in Ucraina, la crisi dei prezzi dell’energia, il clima e l’economia. Un’occasione anche per Stati membri e Parlamento per indicare le loro priorità in vista dell’appuntamento istituzionale. “Dobbiamo affrontare la resilienza e l’autonomia energetica dell’Europa e il Parlamento europeo si aspetta dalla Commissione europea proposte legislative ordinarie sulle riforme strutturali del mercato dell’elettricità, che devono permetterci di continuare a raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi climatici e di destinazione”, ha sottolineato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, di fronte a von der Leyen. La leader del Parlamento chiede il pieno coinvolgimento dell’istituzione di cui rappresenta il vertice dal momento che la Commissione europea, nell’avanzare misure emergenziali di fronte alla crisi energetica, ha aggirato il ruolo dell’Europarlamento come co-legislatore e del processo legislativo ordinario.
Il regolamento del Consiglio presentato a luglio per ridurre i consumi di gas, in quanto regolamento del Consiglio, non ha richiesto l’ok dell’Eurocamera per il via libera. La ragione, ha spiegato Bruxelles, è da ricercare nella necessità di fare in fretta e approvare le misure con urgenza. Lo stesso farà la Commissione Ue nel nuovo pacchetto di misure contro il caro-energia che saranno presentate la prossima settimana a Strasburgo e che faranno leva sull’articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, richiedendo non solo la maggioranza qualificata (invece che l’unanimità) ma aggirando di nuovo il passaggio dall’Eurocamera. La leader dell’Esecutivo comunitario ha aggiunto inoltre che il programma di lavoro per il anno sarà particolarmente impegnativo con la combinazione dei prezzi dell’elettricità e dell’energia, una catastrofe climatica con un’estate boschivi e scarsità d’acqua e la guerra alle nostre porte. I cittadini si aspettano azioni forti e decisive su queste sfide”, ha dichiarato.