Bruxelles – Rientro in Italia per tutti, anche i meno qualificati. Erasmus dei lavoratori. Mutuo riconoscimento di titoli di studio, abilitazioni professionali e specializzazione. Ancora, una nuova anagrafe dei ricercatori italiani all’estero, da cui “attingere per innovare, in particolare su salute, digitale e ambiente”. Infine, garantire posizione professionali uguali a quelle che si possono trovare in giro per l’Europa. Il programma del Partito democratico per la circoscrizione Estero è riassunto tutto qui, in questi cinque punti stilati per quanti vivono in altre realtà diverse da quella tricolore. In vista delle elezioni del 25 settembre, il circolo del Pd Bruxelles riunisce i candidati per Camera e Senato proposti per i circa 2,5 milioni di italiani che vivono in Europa e voteranno dall’estero.
Per palazzo Madama corrono Andrea Crisanti e Michele Schiavone. Per Montecitorio Toni Ricciardi, Laura Albanese, Antonietta Giuditta Bafile, Nadia Buttini, Salvatore Mineo, Federico Quadrelli. Sono loro a impegnarsi per far sentire la voce di quanti vivono nel Vecchio continente e rispondere alle loro problematiche. Una squadra di persone che sanno cosa significhi essere ‘expat’. A partire da Nadia Buttini. Spezzina, in Belgio da quando aveva due anni e mezzo, una vita nelle istituzioni comunitarie, soprattutto europarlamento. Conosce l’Europa e gli affari europei, così come il Paese. Sembra evocare una riforma del sistema elettorale. “Tre deputati e un senatore per 2,5 milioni di persone mi sembra una quota poco rappresentativa della circoscrizione”, dice. Evoca anche la riforma della rete consolare, che “va potenziata”, al fine di “garantire tempi più rapidi e certi per i servizi di cui c’è bisogno”.
Buttini vuole fare tesoro di quanto si apprende nel vivere in altri Paese, per replicarlo in patria. “Vogliamo valorizzare le nostre esperienze”. Evoca l’eutanasia, la procreazione assistita, qualcosa non prevista in Italia ma in giro per l’Europa sì. Promette di lavorare per i diritti delle minoranze, e offre una lettura dell’immigrazione fin qui poco offerta nel dibattito politico. Gli italiani all’estero sono una minoranza, minoranze nei vari Paesi in cui soggiornano. Se per loro vale l’impegno per più assistenza, lo stesso vale per chi italiano non è in Italia. “I diritti delle minoranze non tolgono niente a nessuno e arricchiscono il Paese“. Una chiara presa di posizione sul tema dell’immigrazione, alternativa a quanti evocano blocchi navali.
Tanta politica sociale, nel programma dei candidati Pd della circoscrizione Estero, sezione Europa. Lo testimonia Federico Quadrelli. Vive in Germania, dove è militante dell’Spd. Ma ci tiene ad essere a Bruxelles. “Proprio come in Germania, voglio fare da ponte” tra le diverse comunità. Se in Germania da il suo contributo per mettere insieme italiani e tedeschi, se eletto si impegna a collegare Italia e italiani emigrati. A cui promette di battersi per un salario minimo. “E’ la base”. Accanto all’impegno per l’anagrafe dei ricercatori, un altro tassello per la riforma del mercato del lavoro.