Bruxelles – La Commissione europea proporrà ai governi Ue di fissare un tetto al prezzo del gas russo importato insieme ad altre quattro misure contro l’aumento dei prezzi dell’energia: dalla riduzione obbligatoria dell’uso dell’elettricità durante le ore di punta, a un tetto sulle entrate dei produttori di energia elettrica non prodotta da gas e dai combustibili fossili, passando per i sostegni sotto forma di liquidità alle compagnie energetiche. E’ quanto conferma oggi (7 settembre) la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa in cui ha anticipato le proposte che presenterà alle Capitali, in vista della riunione straordinaria dei ministri dell’energia che si terrà venerdì a Bruxelles.
Russia is manipulating our energy markets and we are confronted with astronomic prices.
So we will table measures to protect vulnerable consumers and businesses.
We have the economic strength, the political will and unity to keep the upper hand.
https://t.co/ntpzZknBjW— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 7, 2022
Nello specifico, la prima misura prevede di fissare un obiettivo obbligatorio per la riduzione del consumo di elettricità nelle ore di punta, quando si verificano i picchi di prezzo. “Lavoreremo a stretto contatto con gli Stati membri per raggiungere questo obiettivo”, ha aggiunto. Secondo indiscrezioni del Financial Times, che ha preso visione della “bozza di proposte” in questione il target proposto dal Berlaymont sarebbe fissato al 5%. In secondo luogo, secondo la Commissione è arrivato il momento di proporre un tetto alle entrate delle compagnie “che producono elettricità a basso costo”, quelle a basse emissioni di CO2 come le rinnovabili che stanno ottenendo “entrate inaspettate, che non riflettono i loro costi di produzione”.
Queste entrate dovrebbero essere reindirizzate “ai più vulnerabili” così come in terzo luogo, Bruxelles proporrà per i profitti inaspettati delle compagnie di combustibili fossili. Gli “Stati membri dovrebbero investire queste entrate per sostenere le famiglie vulnerabili e investire in fonti energetiche pulite di produzione propria”, ha affermato la presidente. La quarta iniziativa riguarderà il sostegno alla liquidità da parte degli Stati membri per le società energetiche “per far fronte alla volatilità dei mercati”. Von der Leyen ha assicurato che “aggiorneremo il nostro quadro temporaneo per consentire la rapida consegna delle garanzie statali”. In ultimo, la Commissione Ue dà infine il via libera alla proposta per un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia “per ridurre le entrate” con il Cremlino sta finanziando la guerra in Ucraina. Il price-cap sul gas russo è una misura richiesta a più riprese a livello comunitario dal premier dimissionario Mario Draghi per ottenere un doppio effetto: da un lato, per affrontare il rincaro sulle bollette elettriche e far valere il potere dell’Unione Europea come principale acquirente dei combustibili fossili importati da Mosca; dall’altro, perché un tetto solo per il gas russo si tradurrebbe in una sanzione indiretta nei confronti della Russia, principale fornitore di gas all’Ue.