Bruxelles – Avanti. “A pieno ritmo” su efficienza energetica ed energie rinnovabili, imprescindibili per “ridurre il consumo di combustibili fossili” e togliere l’Europa dalla morsa dei Paesi da cui dipende. Avanti con l’attuazione dei piani nazionali per la ripresa, che resta “fondamentale” anche per far fronte al peggio in agguato. Paolo Gentiloni invita i governi alla responsabilità. Il commissario per l’Economia conferma i timori per una nuova recessione. “L’incertezza rimane eccezionalmente elevata e il rischio è in aumento”, ammette. Per questo esorta a fare di più. “L’attuazione dei piani di ripresa non è tutto”, potrebbe non bastare. “Dobbiamo continuare ad innalzare il livello delle nostre ambizioni e fare progressi in aree chiave“.
E’ il passaggio del suo intervento al Bruegel Annual Meeting che serve a introdurre il ragionamento sulle risposte della politica e la revisione delle regole di bilancio comuni. Ci sono vari elementi allo studio. Uno di questi riguarda le riforme. “Impegni di riforma e di investimento potrebbero consentire un periodo di aggiustamento di bilancio più lungo”. Vuol dire che una volta che un impegno è preso, l’alternanza di maggioranze e governi non deve rimetterlo in discussione. Più tempo per sistemare i conti pubblici in cambio di riforme vere, non su carta, e non rinegoziabili. “Sarebbe anche un modo per garantire che la sostenibilità di bilancio e la crescita possano rafforzarsi a vicenda”, e far sì che la politica nazionale faccia la propria parte. Fino a oggi, lamenta Gentiloni, “la titolarità nazionale è stata troppo bassa e l’applicazione non è stata sufficientemente efficace“. Serve un cambio di passo.
Il responsabile per l’Economia del team von der Leyen anticipa che “nelle prossime settimane” presenterà gli orientamenti per la revisione delle regole di bilancio comuni. Ma in ogni caso “semplificazione, maggiore titolarità nazionale e migliore attuazione saranno le caratteristiche distintive di un quadro migliore, con l’obiettivo generale di sostenere la sostenibilità del debito e la crescita sostenibile”. Un ultimo appunto, valido soprattutto adesso che le regole del patto restano sospese e si hanno le mani più libere. “Dobbiamo fare in modo che le politiche di bilancio non aumentino la pressione inflazionistica“, altrimenti il rischio di recessione potrebbe automaticamente tradursi in stagflazione. Un altro richiamo alla responsabilità.