Bruxelles – Uguale trattamento fiscale con chi è rimasto in patria, assistenza sanitaria necessaria per tutto il periodo che si trascorre nel Paese d’origine, riconoscimento dei titoli di studi. E poi ancora, ricostituzione della rete consolare, e ritorno al ministero per gli Italiani nel mondo. Il programma di Forza Italia per gli italiani all’estero è questo. Pochi punti, ma tutti importanti e fondamentali per l’ala tricolore del Partito popolare europeo (Ppe). Che si rivolge agli aventi diritto di voto nella circoscrizione Estero con un programma concepito su misura per loro. A portarlo avanti Antonio Cenini e Luigi Billé, i candidati per Camera e Senato nel collegio Europa.
Cenini, 53 anni, funzionario europeo, da anni a Bruxelles dove ha fondato il circolo Esperia, associazione culturale di area Ppe e attualmente coordinatore di Forza Italia per gli italiani in Europa. Billé, a Londra dal 1996, si occupa di politica per gli italiani all’estero dal 2001. Due figure di rilievo del partito, che conoscono l’Europa, e che sanno che vuol dire trovarsi lontani da casa. Il partito di centro-destra dunque corre alle elezioni del 25 settembre prossimo con la consapevolezza di potercela fare a portare nel riformato Parlamento con candidati scelti con cura.
“Il centro-sinistra, coi governi Letta e Renzi, ha tagliato 44 consolati”, attacca Cenini. Il candidato alla Camera sottolinea come i consolati “sono gli unici punti di contatto” che gli italiani hanno con il Paese, e chiuderli “vuol dire niente accesso a servizi essenziali e fondamentali”. Per lui dunque “dobbiamo ripartire da qui“, dalla ricostituzione e un nuovo potenziamento della “rete consolare”.
L’aspirante senatore Billé invece vuole di più. “Tornerà il ministero per gli italiani del mondo“. Lo rivendica con orgoglio, perché, sottolinea, “è una tradizione di Forza Italia”. Questo ministero, continua, l’ha creato Berlusconi nel 1994, e l’ha rifatto nel 2001″. Sembra dimenticare che il primo a istituire un siffatto dicastero fu Giulio Andreotti nel 1991. Nell’allora alleanza quadri-partito Dc-Psi-Pli-Psdi toccò a Margherita Boniver il ruolo di ministro per gli Italiani all’estero e l’emigrazione. Non è lo stesso nome scelto poi da Berlusconi, e questo probabilmente spiega le differenze.
I candidati di Forza Italia vogliono inoltre la riforma della pubblica amministrazione in senso digitale, riformare i Comites, puntare sulla promozione della cultura italiana all’estero, e procedere ad una riforma dell’anagrafe degli italiani all’estero (AIRE). Impegni di un programma che coincidono con gli intenti dei candidati del Movimento 5 Stelle nella stessa circoscrizione Europa. E’ la logica della campagna elettorale, che inevitabilmente travalica i confini.