Bruxelles – “Non candidati scelti dall’alto”, ma persone consapevoli della posta in gioco e di quello che serve. Per gli italiani all’estero che alle elezioni del 25 settembre saranno chiamati a votare nella circoscrizione Estero, il Movimento 5 Stelle punta su chi la realtà diversa da quella italiana la conosce già. Ci tiene a sottolinearlo Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare pentastellato, coordinatore del Comitato per i Rapporti europei e internazionali, e già vicepresidente dell’istituzione UE. Una scelta non casuale. “”Le persone giuste per affrontare i veri problemi dei cittadini italiani emigrati”, assicura Castaldo.
Marcello Pilato, Diego Renzi, Piergiuseppe Pusceddu, Federica Onori, Salvatore La Barbera, e Simone Ciliani i candidati per la Camera dei deputati, hanno tutti in comune una vita in Europa. Vivono da anni, rispettivamente, in Germania, San Marino, Paesi Bassi, Belgio e Regno Unito. Anche i due candidati per il Senato, Andrea Bardin e Stefano Balbi, hanno il loro tratto caratteristico di ‘expat’, in Lussemburgo il primo, in Spagna il secondo.
Da loro arriva un contributo diverso rispetto al dibattito che si consuma in Italia, perché volutamente incentrato sugli italiani che nella vita di tutti i giorni si trovano a fare i conti con realtà diverse dai connazionali in patria. “Al 31 dicembre 2021 risultano registrati nell’anagrafe degli italiani all’estero (AIRE) sei milioni di persone in tutto il mondo, quanto la popolazione del Lazio”, ricorda Castaldo. La definisce la “ventunesima regione d’Italia”. Ma volendo usare altri termini di paragone, i tre milioni di questa comunità che vive nel territorio europeo è quella di Marche, Abruzzo e Molise messe assieme. Sono sparsi nei nell’agglomerato che ricade nella circoscrizione Europa (Ue più Russia, Turchia, Ucraina, Bielorussia, Moldova, Albania, Serbia, Kosovo, Montenegro, Bosnia-Erzegovina).
Per loro le priorità sono altre. La possibilità di votare via internet, insiste Federica Onori. “Il voto digitale si presa meno manipolazioni e rende la partecipazione al voto maggiore”. C’è l’impegno di Diego Renzi per gli sportelli di primo aiuto, pensati per chi temporaneamente studia e lavora fuori dall’Italia. Uno speciale centro informazioni per ricevere tutte le coordinate utili per muoversi nel territorio ospitante. “Si propone di crearli in consolati e ambasciate, ma pure i Comites e i patronati”. Senza tralasciare azioni, misure, iniziative e politiche per il rientro dei cervelli in fuga, cavallo di battaglia di Salvatore La Barbera. “Negli ultimi otto anni i ricercatori all’estero sono cresciuti del 41,8 per cento”. Per farli tornare si può “utilizzare anche il piano per la ripresa”. La trasformazione digitale, specie della pubblica amministrazione, è il punto del programma del Movimento 5 Stelle su cui insiste Piergiuseppe Pusceddu, mentre Marcello Pilato propone “la possibilità di ridare la tessera sanitaria nazionale a fronte di un contributo volontario. In questo modo ci sono più risorse anche da investire”.
Riforma delle pensioni, attraverso un fondo integrativo AIRE, e lotta ai cambiamenti climatici i punti del programma elettorale per gli italiani non in Italia su cui invece puntano i candidati senatori, Bardin e Balbi. Per tutti, comunque, Italia e italiani all’estero è sinonimo di promozione di lingua e cultura del Paese d’origine.