Bruxelles – Cioccolato, crema, pistacchio, o anche mango e perché no?, caffè. Qualunque gusto si scelga, il gelato, in Europa, sa però soprattutto di Germania. Quest’ultima è il primo produttore del dolce simbolo dell’estate. Nel 2021 la Repubblica federale ha prodotto 614 milioni di litri, un volume come nessun altro, nell’Unione europea. La Francia segue con 459 milioni di litri e l’Italia si ferma a quota 381 milioni di litri. Un dato, quest’ultimo, che sancisce la crisi del made in Italy, fino a pochi anni incontrastato.
Se la Germania è la regina della realizzazione, la Francia è la regina delle vendite. Risulta il principale esportatore di gelato, con 57 milioni di chili venduti all’estero che valgono oltre un quinto dell’export a dodici stelle nei Paesi terzi (22 per cento). La Francia vende su altri mercato il 40 per cento in più dell’Italia (33 milioni di chilogrammi di export tricolore, nel 2021), più del doppio di quanto fa la Germania (24 milioni di chilogrammi, o 10 per cento delle esportazioni extra-Ue) e Belgio (23 milioni di chilogrammi, o 9 per cento).
Complessivamente il mercato unico del gelato si mostra ancora fiorente. Nel 2021, rileva Eurostat, l’UE ha prodotto oltre 3,1 miliardi di litri di gelato, per un aumento pari al 4 per cento rispetto all’anno precedente. Si calcola che le vendite ai Paesi terzi abbiano fruttato alle imprese europee 850 milioni di euro, con un aumento del giro di affari del 9 per cento rispetto al 2020.