Bruxelles – Convocare a Bruxelles un vertice straordinario dei ministri dell’energia per discutere dell’aumento dei prezzi di gas ed elettricità. E’ questa l’idea che inizia a circolare a Bruxelles: mentre l’Europa è alle prese con un picco dei prezzi dell’energia, la presidenza ceca di turno al Consiglio dell’UE ha avviato le consultazioni private con gli Stati membri sulla possibilità di convocare una riunione di emergenza dei ministri dell’energia nei prossimi giorni, per affrontare il tema dell’aumento dei prezzi.
Consultazioni che, si apprende a Bruxelles, sono ancora alle prime fasi e una riunione per il momento non è confermata. La presidenza di Praga potrebbe aspettare la prossima settimana per monitorare le ricadute sul mercato energetico dell’Ue del nuovo stop ai flussi di gas russo via Nord Stream tra il 31 agosto e il 2 settembre, annunciato dal colosso energetico russo Gazprom che gestisce il gasdotto. Nord Stream è la principale infrastruttura per il trasporto del gas russo in Europa, che collega i giacimenti di gas siberiani direttamente alla Germania settentrionale attraverso il Mar Baltico e a capacità massima può trasportare 55 miliardi di metri cubi di gas verso il Continente.
Le capitali sono però ancora in attesa di una proposta della Commissione europea su quali misure introdurre per affrontare l’aumento dei prezzi. Quindi viene da domandarsi su cosa dovrebbero in concreto confrontarsi i ministri in un vertice straordinario, convocato a poco più di un mese dell’ultimo (26 luglio). L’Esecutivo ha ricevuto un mandato politico dai capi di stato e governo per “esplorare tutte le misure possibili per affrontare l’urgenza dei prezzi alti”, compresa l’introduzione del price-cap sul gas importato, purché in accordo con gli altri partner internazionali in modo che la misura non sia svantaggiosa per l’Europa. Il lavoro della Commissione europea “procede”, ha assicurato oggi un portavoce dell’esecutivo durante il briefing quotidiano con la stampa rispondendo a una domanda sullo stato dell’arte del lavoro della Commissione per mitigare i prezzi dell’energia, precisando di non poter aggiungere “date o altri dettagli” su un’eventuale proposta da parte dell’esecutivo comunitario.
Ha ribadito che Bruxelles sta studiando con urgenza le misure per mitigare i prezzi dell’energia, tra queste anche valutare la fattibilità di introdurre un tetto temporaneo al prezzo del gas importato nel quadro del G7. Sulla possibilità che la presidenza ceca del Consiglio Ue possa convocare una riunione straordinaria per l’energia nelle prossime settimane il portavoce ha aggiunto che la Commissione è “sempre pronta a partecipare e dare il proprio contributo al dibattito politico”. Come sul price-cap, il portavoce ha poi assicurato che continua il lavoro dell’Esecutivo sul funzionamento del mercato energetico dell’Ue, compresa la possibilità di sganciare i prezzi dell’elettricità prodotta da fonti rinnovabili da quella dal gas.
Sui tempi della proposta ancora non si sa nulla, l’idea della Commissione è quella di presentare una proposta prima del prossimo Consiglio europeo in programma il 20-21 ottobre, per dar modo ai governi di confrontarsi su una proposta concreta. Visti il rincaro dei prezzi energetici e l’annuncio di una nuova sospensione dei flussi di gas da parte di Gazprom, sta crescendo la pressione politica su Bruxelles per accelerare i tempi. Intanto mercoledì 7 settembre si terrà a Bruxelles un incontro a livello tecnico sulle possibili misure per affrontare l’aumento dei prezzi dell’energia, tra cui l’introduzione di un tetto al prezzo del gas importato. Un’iniziativa, spiegano a Bruxelles, che è stata promossa dalla Commissione europea per mettere in evidenza “pro e contro” del price-cap, a cui – secondo le parole del ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani – parteciperà anche l’Italia inviando una task force.
Il tema del price-cap è particolarmente sentito in Italia, il premier dimissionario Mario Draghi si è fatto promotore a livello europeo della battaglia sul tetto al prezzo del gas russo importato e in arrivo da gasdotto. Pur consapevole delle divisioni sull’argomento a livello di Capitali. Comunque vadano le elezioni del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento, la battaglia sul tetto al prezzo dell’energia proseguirà anche nell’era post-Draghi e non è difficile immaginarlo. La “Russia sta ricattando l’Europa aprendo e chiudendo i rubinetti del gas” e portando a un aumento dei prezzi dell’energia”, ha accusato ministro degli Esteri Luigi di Maio in conferenza stampa a Kiev. “Per questo – aggiunge – noi come Italia abbiamo avviato un’opera di diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas e ci battiamo a livello europeo per il price-cap che è anche una forma di sanzione per dare meno soldi a Putin”.