Bruxelles – La resurrezione dell’accordo sul nucleare iraniano del 2015 potrebbe essere vicina. La Commissione europea conferma a Eunews di aver ricevuto ieri la risposta degli Stati Uniti alla proposta di compromesso dell’UE per superare le divergenze tra Washington e Teheran e salvare l’accordo sul programma nucleare iraniano sottoscritto ormai sette anni fa, e di averla trasmessa a Teheran e agli altri partecipanti dell’accordo JCPOA (‘Joint Comprehensive Plan of Action’), ovvero Gran Bretagna, Cina, Francia, Germania e Russia.
Si riaccendendo dunque le speranze di un ritorno all’intesa sul programma nucleare di Teheran, che prevedeva una limitazione alla capacità dell’Iran di sviluppare la tecnologia utile alla creazione di armi nucleari, vedendo riconosciuto in cambio un alleggerimento delle sanzioni internazionali imposte all’economia iraniana. Un tentativo di placare il timore di molti Paesi occidentali che il governo di Teheran potesse usare il suo programma nucleare nazionali per lavorare armi nucleari, mettendo potenzialmente in pericolo la sicurezza internazionale. L’intesa è saltata appena tre anni dopo. Nel 2018, l’allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva annunciato l’uscita unilaterale dall’accordo e la ripresa di alcune sanzioni economiche da parte di Washington (anche nel settore petrolifero), che hanno spinto Teheran a venire meno agli obblighi dell’accordo circa un anno dopo, superando il tasso di arricchimento dell’uranio autorizzato e arrivando nel 2021 a produrre uranio arricchito (utile per la produzione di energia nucleare) al 60 per cento.
Dopo oltre un anno di negoziati infruttuosi, i colloqui sono ripresi a inizio agosto e il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, aveva presentato alle due parti l’8 agosto scorso una “versione finale” di un accordo che prevedeva la revoca delle sanzioni economiche contro l’Iran, compresa la vendita di petrolio, in cambio di restrizioni al suo programma nucleare. Dopo la risposta degli USA potrebbe volerci ancora un po’ per superare le divergenze che rimangono tra le prima di raggiungere un accordo, ma una soluzione potrebbe essere vicina.