Bruxelles – Per una riforma del mercato elettrico europeo bisognerà aspettare il prossimo anno. La Commissione europea non avanzerà una proposta legislativa per un intervento massiccio sul mercato dell’elettricità all’ingrosso prima del 2023, ha chiarito da Bruxelles la commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, dettando l’agenda sui prossimi passi che attendono l’esecutivo europeo, che ritiene di dover ottimizzare il mercato dell’Ue per “adattarlo alle attuali circostanze” della crisi energetica. Un intervento “massiccio” che è stato richiesto da molti Stati membri nei mesi scorsi – dall’Italia alla Grecia, passando per la Spagna e il Portogallo – per contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia trainati anche dalla guerra di Russia in Ucraina.
“Non sarà solo una risposta alle necessità immediate, ma una soluzione a lungo termine” per ottimizzare il funzionamento del mercato, ha assicurato Simson. La questione è da tempo aperta sul tavolo a Bruxelles, da quando i prezzi dell’elettricità e del gas hanno iniziato a salire in autunno con la ripresa post-lockdown per il Covid. Situazione poi aggravatasi con l’inizio della guerra, dal momento che la Russia è il principale fornitore di gas all’Europa (lo scorso anno il 40 per cento del gas importato arrivava da Mosca).
Durante il Consiglio straordinario per l’energia che si è tenuto ieri a Bruxelles, l’esecutivo comunitario ha presentato ai governi lo stato dell’arte, assicurando di aver avviato a partire da metà giugno una consultazione con gli operatori del mercato per portare avanti il processo di valutazione d’impatto “su come resistere alla futura eccessiva volatilità dei prezzi, fornire elettricità a prezzi accessibili nell’ambito di un futuro sistema energetico completamente decarbonizzato, preservando al contempo l’integrità del mercato unico, mantenendo gli incentivi per la transizione verde, preservando la sicurezza dell’approvvigionamento ed evitando costi di bilancio sproporzionati”, si legge nel documento che la Commissione ha presentato alle delegazioni di cui abbiamo preso visione.
In conferenza stampa, a conclusione della riunione dei ministri dell’energia, la commissaria Simson ha poi scandito tempi e agenda dell’esecutivo. La valutazione d’impatto completa con la definizione “dei problemi” e le varie opzioni sul tavolo per affrontarli sarà pubblicata in ottobre, messa a punto da Bruxelles sulla base dei risultati di una consultazione che l’esecutivo sta effettuando. Dovendo rispettare le regole procedurali, secondo Simson una proposta legislativa vera e propria “sarà pronta il prossimo anno”, quindi “non arriverà durante l’attuale presidenza di turno della Repubblica ceca” che si concluderà a fine dicembre, ha chiarito la commissaria. I ministri europei dell’energia hanno avuto una “breve discussione” con l’Esecutivo sulla questione, su iniziativa della Grecia che ha spinto per far entrare la riforma del mercato elettrico all’ordine del giorno della riunione.
E’ in questa occasione che la Commissione ha preso atto del fatto che “gli Stati membri hanno posizioni diverse sulla revisione del mercato elettrico in una situazione di estrema volatilità” dei prezzi. Se sono diverse le delegazioni a essersi convinte della necessità di un intervento sul mercato, nei fatti si trovano su posizioni molto diverse tra di loro su come realizzarlo. L’Italia ha portato avanti nei mesi scorsi la battaglia per l’introduzione di un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia, ma non comporterebbe una vera e propria revisione del mercato. Altre delegazioni, come la Grecia, la Spagna e il Portogallo, chiedono un intervento mirato a svincolare il prezzo dell’energia elettrica proveniente dal gas naturale da quella di altre energie, il cosiddetto disaccoppiamento dei prezzi per evitare l’effetto contagio.
Anche la Commissione europea sembra propendere di più in questa direzione. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha assicurato nelle scorse settimane che sarà un intervento di vasta portata dopo aver riconosciuto che il mercato attualmente non funziona. Secondo Bruxelles il mercato elettrico deve essere adattato alle condizioni di oggi, il mercato attualmente è disegnato sulle esigenze di 20 anni fa, quando le energie rinnovabili avevano un costo molto più elevato. Oggi il mercato è completamente diverso, sono le rinnovabili ad essere più convenienti a livello di prezzi, con il gas più costoso che va a definire l’intero prezzo (dell’energia) sul mercato.