Bruxelles – Se si attendeva una reazione dal mondo della politica italiana ed europea al piano di riduzione della domanda di gas presentato oggi (mercoledì 20 luglio) dalla Commissione europea, le ore successive alla conferenza stampa della presidente Ursula von der Leyen hanno fornito tutte le risposte sulla valutazione dell’azione dell’esecutivo comunitario. Si rileva il senso di urgenza per una reazione immediata al possibile taglio totale delle forniture di gas dalla Russia, ma allo stesso tempo gli eurodeputati dei diversi schieramenti politici sono critici per l’insufficienza della misura, ognuno con le proprie motivazioni.
“Per uscire dal ricatto energetico di Mosca e garantire ai cittadini e alle imprese europee un inverno sicuro bisogna agire il prima possibile e bisogna agire uniti”, ha sottolineato Patrizia Toia, eurodeputata del Partito Democratico e vicepresidente della commissione per l’Industria, la ricerca e l’energia (Itre) del Parlamento Ue. La proposta di ridurre i consumi di gas del 15 per cento da agosto a marzo 2023 viene sì definita “positiva”, ma allo stesso tempo viene rilevata l’assenza di uno strumento cruciale come il price cap: “In un’economia di guerra in cui dobbiamo iniziare a razionare le risorse energetiche non possiamo permettere al Cremlino e alle aziende private di continuare a speculare sul prezzo del gas”. La posizione di Toia è in linea con quella del gruppo dei Socialisti e democratici, che chiedono una tassa sugli extra-profitti per le aziende energetiche: “L’interruzione senza precedenti della fornitura di gas, combinata con i conseguenti aumenti record dei prezzi dell’energia e dei tassi di inflazione, avrà un impatto sociale ed economico imprevedibile e devastante in tutta l’UE durante questo inverno“, avvertono i socialdemocratici europei.
Sulla stessa linea d’onda anche Pascal Canfin (Renew Europe), presidente della commissione per l’Ambiente (Envi) del Parlamento Ue. “Questo piano risponde all’urgente necessità di gestire ora la scarsità in vista dell’inverno, la sobrietà va di pari passo con la giusta distribuzione dei cambiamenti da apportare”, ha sottolineato l’eurodeputato francese, collegando la necessità di “costruire un approccio coordinato per tassare i profitti in eccesso delle società energetiche“. Più allineato con il piano di riduzione della domanda di gas è invece il presidente della commissione Itre, Cristian Buşoi (Ppe): “L’Unione non farà più il gioco della Russia, dobbiamo prepararci a un inverno senza gas russo e assicurarci che gli Stati membri rimangano uniti nella solidarietà”. L’eurodeputato rumeno ha esortato a “fare tutti la propria parte e a esaminare ogni possibile opzione per aumentare l’efficienza energetica a tutti i livelli dell’economia, ridurre i consumi superflui e aumentare la quota di produzione nazionale”, ma chiedendo a Commissione e Consiglio di tenere il Parlamento “pienamente informato su questa proposta di emergenza durante l’intero processo legislativo“.