Bruxelles – Dall’efficienza alle rinnovabili, l’Europarlamento punta a target più elevati sui risparmi e le energie pulite per affrontare la crisi del gas che attanaglia l’Europa. Gli eurodeputati della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE) del Parlamento europeo hanno approvato mercoledì (13 luglio) la loro posizione su due importanti dossier del pacchetto sul clima ‘Fit for 55’: la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili (adottata con 54 voti favorevoli, 14 contrari e 6 astenuti) e della direttiva sull’efficienza energetica (50 voti favorevoli, 7 contrari e 13 astenuti), entrambe considerate elementi chiave per ridurre la dipendenza dal gas russo, mentre Bruxelles si prepara a nuovi tagli alle forniture da parte di Mosca.
Il ‘Fit for 55’ è stato proposto a luglio di un anno fa dalla Commissione europea per abbattere le emissioni di gas serra dell’Ue del 55 per cento entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990), come tappa intermedia per la neutralità al 2050. Per arrivarci, Bruxelles punta anche su target più elevati di energia rinnovabile nel mix energetico e riduzione dei consumi di energia. Con la revisione della direttiva efficienza, gli eurodeputati sostengono obiettivi più ambiziosi a livello europeo per il risparmio di energia primario e finale. Gli Stati membri dovrebbero garantire come obiettivo a livello europeo una riduzione di almeno il 40 per cento entro il 2030 nel consumo di energia finale e del 42,5 per cento nel consumo di energia primaria rispetto alle proiezioni del 2007. Si parla di un risparmio energetico primario e finale del 14,5 per cento in più entro il 2030 rispetto ai livelli previsti nel 2020, attraverso contributi vincolanti per ogni paese.
Nei fatti, un obiettivo per il risparmio energetico molto più alto rispetto al 9 per cento originariamente proposto dalla Commissione un anno fa nel pacchetto sul clima ‘Fit for 55’, che lo stesso Esecutivo comunitario ha proposto di aumentare al 13 per cento a maggio, nel piano ‘REPowerEU’ nel tentativo di abbandonare più rapidamente i combustibili russi. A larga maggioranza gli eurodeputati hanno sostenuto anche un aumento del target di energie rinnovabili nel mix europeo fino al 45 per cento entro il 2030. Bruxelles aveva inizialmente proposto il 40 per cento nel ‘Fit for 55’ di un anno fa, proponendo di alzare il target al 45 per cento nel ‘RePowerEU’ il piano per affrancare l’UE dai combustibili fossili russi. Il voto in sessione plenaria su entrambi i fascicoli è previsto a settembre (12-15 settembre), per avviare la strada ai negoziati con gli Stati membri che hanno definito la loro posizione a fine giugno.
Gli Stati membri, nel voto di giugno al Consiglio energia, hanno sostenuto le stesse proposte originali della Commissione del ‘Fit for 55’. La presidenza di turno di Praga dovrà portare avanti il lavoro lasciato in sospeso dalla presidenza di Parigi sull’ambizioso pacchetto sul clima ‘Fit for 55’, e ha già messo in chiaro che si concentrerà soprattutto dell’efficienza energetica e dell’uso delle energie rinnovabili, come i dossier a cui dare priorità per trovare un accordo con l’Eurocamera. Proprio la crisi del gas potrebbe orientare i negoziati interistituzionali nel senso di un aumento delle ambizioni anche da parte del Consiglio.