Bruxelles – Ora è ufficiale, dal primo gennaio del 2023 in Croazia entrerà in circolazione l’euro. Con la decisione del Consiglio Affari economici e finanziari dell’UE, è stata approvata formalmente l’adesione di Zagabria all’Eurozona, rendendo il Paese balcanico il ventesimo membro. Il tasso di conversione della moneta in vigore fino al 31 dicembre – la kuna croata – è stato fissato a a 7,53450 per euro, pari al livello dell’attuale tasso centrale della kuna nel meccanismo di cambio (ERM II). La Banca Centrale Europea (BCE) e la Hrvatska Narodna Banka della Croazia hanno concordato di monitorare l’andamento della kuna rispetto all’euro sul mercato dei cambi fino al giorno di entrata in circolazione della nuova moneta.
Il periodo di transizione durerà dal primo al 14 gennaio 2023, quando sarà possibile pagare in contanti sia in kune sia in euro. Per completare entro l’inizio del prossimo anno la piena integrazione all’Unione, Zagabria spera ora di ottenere il semaforo verde anche per l’adesione alla zona Schengen (che prevede la libera circolazione delle persone tra Stati membri UE e l’abolizione delle frontiere comuni).
Nel corso della cerimonia a Bruxelles per la firma degli atti necessari per l’ingresso della Croazia nell’area euro, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha sottolineato con forza che questo nuovo allargamento “non è solo simbolico nei numeri” – il ventesimo Paese membro nel ventesimo anniversario dell’euro – ma è anche “un segno che insieme siamo un’area più forte e più grande, come uno scudo”. Già dal primo ottobre 2020, con l’entrata in vigore del quadro di stretta collaborazione con la Hrvatska Narodna Banka, la BCE è responsabile della vigilanza diretta su otto istituzioni “significative” e in Croazia (e di altre 15 minori).
“Il viaggio della Croazia verso l’euro è stato straordinario“, si è congratulato il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, durante la cerimonia con la presidente Lagarde, il vicepresidente esecutivo della Commissione UE, Valdis Dombrovskis, il ministro dell’Economia croato, Zdravko Marić, e l’omologo ceco (presidente di turno del Consiglio dell’UE), Zbyněk Stanjura. “Per la mia generazione la Croazia rappresenta la prima guerra combattuta dopo la fine del secondo conflitto mondiale”, ha ricordato il commissario, sottolineando – proprio in virtù di questo recente passato conflittuale nella regione balcanica – che i progressi fatti da Zagabria dall’ingresso nell’Unione Europea nel 2013 e dopo dieci anni nella moneta unica “sono stati straordinari”. Anche il primo ministro della Croazia, Andrej Plenković, ha espresso la sua soddisfazione per aver realizzato “un obiettivo strategico nazionale”. Per il premier croato “l’euro permetterà alla nostra economia di essere più resistente e sul lungo termine alzerà il tenore di vita dei nostri cittadini“, dal momento in cui “essere membro dell’Eurozona garantisce alla Croazia una maggiore sicurezza nelle crisi”.
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