Bruxelles – Telelavoro, lavoro a distanza, smartworking. Comunque lo si voglia chiamare, per Christine Lagarde la possibilità di svolgere il proprio impiego da casa e a distanza continua ad essere la via da seguire. Aiuta le imprese, fa bene all’ambiente, tutela le busta paga. La presidente della Banca centrale europea insiste torna sull’argomento in occasione degli incontri economici organizzati dal Circolo degli economisti di Aix-en-Provence. Qui, passando in rassegna alle sfide che attendono l’economia dell’eurozona, si sofferma sulla rivoluzione digitale, peraltro già al centro dell’agenda politica e di riforme dell’Unione europea. “La virtualizzazione dei servizi può portare una ventata d’aria fresca, riducendo i costi senza intaccare i salari“, fattore, quest’ultimo, non marginale in un momento in cui consumi e potere d’acquisto devono fare i conti con un’inflazione sempre più alta e bollette sempre più care. Il telelavoro, in sostanza, può rappresentare una risposta alle incertezze e a rischi al ribasso.
La numero uno dell’eurotower ricorda come questo processo sia già in atto e che per tale motivo vale la pena cavalcarlo. “Durante la pandemia abbiamo visto le persone lavorare da casa. Siamo diventati digitali, i servizi si sono virtualizzati” permettendo all’economia di andare avanti. Per Lagarde, che cita la crisi climatica tra i fattori di rischio per la crescita, il lavoro a distanza diventa anche motivo di sostenibilità. “Attraverso la digitalizzazione dei servizi, e le cose vanno come previsto, potremmo ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20 per cento” rispetto agli attuali valori del settore.
Invita a dunque proseguire con la trasformazione tecnologica dell’eurozona e del suo mercato del lavoro. Si può fare, insiste con convinzione, perché in fin dei conti “l’Europa non è semplice, sembra spaventosa, ma alla fine dimostra di sapere funzionare“. Se ognuno fa la propria parte, può continuare a funzionare, riducendo i costi per le imprese senza intaccare i salari.