Bruxelles – L’Italia deve fare le riforme, per farle occorrono soldi, e per trovarli occorre saper convincere i privati e Bruxelles, che di risorse ne mette a disposizione attraverso il programma InvestEU per gli investimenti strategici, quelli di lungo respiro. Un budget a dodici stelle da 26,2 miliardi di euro, che può mobilitarne anche fino a 372 miliardi grazie all’effetto leva. Anche se “l’effetto leva sta nella capacità di attingere ai fondi europei”, scandisce il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini. Non è dunque un caso se CDP e Commissione europea stipulano un contratto, il primo nel suo genere, per servizi di consulenza a progetti di investimento infrastrutturale e sociale. Un totale di 6,7 milioni di euro, finanziato per due terzi da Bruxelles (cinque milioni) e per la restante parte dalla banca promozionale, volto a favorire la riuscita di progetti per infrastrutture sociali e pubbliche, dell’energia sostenibile, dei trasporti e delle infrastrutture digitali e innovative.
“I fondi europei sono intercettabili se ci sono progetti buoni, chiari e monitorabili“, ed è questa garanzia di qualità e credibilità che viene riconosciuta all’istituto controllato dal ministero dell’Economia. Ma il coinvolgimento di CDP è anche la garanzia che l’Italia saprà fare ciò deve. Perché è vero che l’accordo tra Commissione europea e Cassa Depositi e Prestiti si inserisce nell’ambito di InvestEU, il programma comunitario per gli investimenti strategici a lungo termine erede del vecchio piano Juncker, ma contribuisce a mobilitare investimenti privati per le priorità strategiche dell’UE, come il Green Deal europeo e la transizione digitale, i cui obiettivi sono incardinati nel piano nazionale per la ripresa.
Energie rinnovabili, efficienza energetica, mobilità pulita. “Sono le sfide del Paese” e dell’Europa, che sul sistema Italia fa affidamento per soddisfare gli obiettivi concordati a livello europeo, e l’attività di consulenza “spazia dalla riqualificazione urbana ai trasporti, dall’ambiente all’energia”, ricorda Tempini. Non sorprende, dunque, che l’accordo sia in linea con il Piano Strategico 2022-2024 di CDP per il rafforzamento del modello di consulenza a servizio della Pubblica amministrazione e della gestione del piano per la ripresa, con l’intento di apportare benefici concreti sul benessere di cittadini e imprese, con impatti significativi su crescita e occupazione.
L’accordo dunque rappresenta “una pietra miliare”, riconosce un soddisfatto Paolo Gentiloni. “Con Cassa Depositi e Prestiti come partner locale, offriremo servizi di consulenza mirati per contribuire alla pianificazione e all’attuazione di importanti investimenti”, quelli di cui c’è bisogno, rileva il commissario per l’Economia, che si dice pronti a “molti altri accordi di questo tipo con partner consultivi locali in tutta l’UE”, inclusa la stessa CDP.
Ci sono gli ingredienti per una storia di successo, tricolore innanzitutto, e poi europea. Ne è convinto l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco. “Con fierezza ci uniamo alla Commissione europea per concorrere a stimolare una crescita solida e duratura del sistema economico, sociale e ambientale dell’Europa”. Ne sono convinti anche al governo. L’accordo da 6,7 milioni di euro tra CDP ed esecutivo comunitario è “la migliore garanzia per una crescita sostenibile, digitale e inclusiva da un punto di vista sociale e territoriale”, enfatizza il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei, Enzo Amendola,