Bruxelles – Vie alberate, buon livello di reddito (almeno per molti), pochi furti, buon whelfare… vita quasi noiosa a Bruxelles? Sembra proprio di no, stando agli ultimi dati presentati dalla Procura del re e dalla Polizia della capitale del Belgio, secondo alcuni la città più internazionale d’Europa.
Dall’inizio di quest’anno ci sono state 22 sparatorie nella capitale dell’Ue, spesso legate a questioni di droga. In una conferenza stampa, le autorità hanno spiegato che tra il 1° gennaio e il 22 giugno di quest’anno negli scontri a fuoco uno di questi ha provocato una morte, quattordici un ferito, uno due feriti e sei senza vittime. Per fortuna, a quanto pare, la criminalità locale non sa sparare molto bene. Alcune di queste sparatorie hanno coinvolto bande di strada, mentre altre sono state classificate come “incidenti locali”.
“Non si trovano nello stesso contesto, non c’è un’organizzazione criminale dietro a tutti gli incidenti – afferma Tim De Wolf, pubblico ministero di Bruxelles -. Si tratta di fatti e gruppi individuali diversi. I motivi e le circostanze sono diversi. A volte si tratta di venditori ambulanti e del loro conflitto territoriale, a volte si tratta di insediamenti e a volte il contesto non è chiaro”.
L’agenzia di stampa Belga riferisce che le autorità osservano che la maggior parte delle sparatorie porta a questioni legate al commercio di droga.
Gli autori, ovviamente reticenti a collaborare, sono sia minorenni sia adulti. Secondo la polizia possono essere divisi in tre grandi gruppi: quelli coinvolti nella criminalità internazionale di droga da un lato, e le bande cittadine e ancor più gli spacciatori locali con le loro lotte territoriali dall’altro.
Dallo scorso settembre, secondo la polizia, c’è stato un aumento degli atti violenti che coinvolgono armi da fuoco. Prevalentemente sul territorio delle zone di polizia locale di Bruxelles-Ovest, Bruxelles-Capitale-Elsene e Bruxelles-Sud.
“Sebbene il numero di atti sia giustamente allarmante, tutte le procedure sono in atto. C’è un piano per trattare le armi da fuoco, c’è un approccio coordinato al traffico di droga”, sottolinea De Wolf. I vari episodi di sparatoria sono considerati prioritari, sia dalla Procura della Repubblica che dai distretti di polizia coinvolti. “La cooperazione tra i diversi servizi di polizia e il pubblico ministero è molto alta”, ha detto a VRT NWS Jurgen De Landsheer, capo della polizia della zona di polizia Bruxelles-Sud. “Vogliamo che i cittadini si sentano al sicuro. Per noi è quindi importante combattere i problemi nelle strade. Stiamo già lavorando duramente sulla prevenzione e confiscando sempre più armi”.