Bruxelles – Fonte di “forte preoccupazione”, alle famiglie delle persone decedute “vanno i nostri pensieri”, bisogna “rafforzare la cooperazione contro le organizzazioni mafiose e la tratta di esseri umani”. Un classico copione post-tragedia umanitaria è quello che si è svolto oggi (lunedì 27 giugno) alla sede della Commissione Europea, durante il punto quotidiano con la stampa. Le portavoce dell’esecutivo comunitario hanno condannato “l’uso della forza e della violenza” contro le persone migranti a Melilla, ma hanno evitato a più riprese di prendere una posizione chiara sulla possibilità di appoggiare un’indagine indipendente su quanto accaduto venerdì (24 giugno) nell’exclave spagnola in Marocco, dove almeno 37 persone sono rimaste uccise nel tentativo di attraversare la frontiera e fare ingresso nel territorio comunitario sul continente africano.
“Siamo in contatto con le autorità marocchine per capire i dettagli di quanto accaduto e ci stiamo coordinando con le autorità spagnole”, ha spiegato la portavoce per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Nabila Massrali, senza fornire ulteriori dettagli. Nella mattinata di venerdì – come ha ricostruito il quotidiano spagnolo El País – la gendarmeria marocchina che presidia la valla (le barriere che dividono il Marocco dalla Spagna attorno a Melilla) aveva lanciato un’allerta alla Guardia Civil spagnola, avvertendo che circa 1.500 persone migranti si stavano avvicinando alla barriera di Barrio Chino, a sud-est dell’exclave. Dopo due ore un terzo di loro aveva provato a entrare in territorio spagnolo, con circa 130 persone che ci erano riuscite, mentre le altre erano accalcate attorno alle barriere.
Almeno 37 persone sono morte nella calca o cadendo dalle barriere, mentre le autorità del Marocco gestivano in maniera violenta e non trasparente l’emergenza: per ore non hanno divulgato informazioni sulla situazione, né sulla presenza di deceduti né di feriti, e in alcuni video divulgati sui social media si vedono agenti della gendarmeria lanciare pietre contro le persone migranti. In altri video ancora, decine di persone sono inermi a terra e non è chiaro chi sia morto e chi no. Ma anche il governo spagnolo guidato da Pedro Sánchez è stato pesantemente criticato dall’opinione pubblica nazionale, dopo aver definito un “assalto violento” il tentativo di scavalcare le barriere di Melilla e giustificando l’azione degli agenti marocchini come una risposta ai veri responsabili, ovvero “le organizzazioni mafiose coinvolte nella tratta di esseri umani”.
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